NAPOLI, 4 DICEMBRE – La Conferenza ‘Cultural Heritage in the 21st Century’ si è chiusa a Napoli con il lancio del documento programmatico ‘Lo spirito di Napoli’, un appello ad agire (“Call for action”) rivolto ai Paesi Membri dell’UNESCO “per una più efficace tutela del patrimonio” agendo in particolare contro i cambiamenti climatici, che hanno gravi conseguenze sulla conservazione dei siti, e contro il turismo di massa che potrebbe far perdere l’identità dei territori.
Nella carta si fa appello a tutti gli Stati UNESCO affinché portino avanti “una visione prospettica” mettendo in atto politiche e strategie pubbliche volte a salvaguardare il patrimonio culturale, sia materiale che immateriale, e anche naturale attraverso approcci olistici.
“Dobbiamo ripensare l’approccio alla protezione di ogni tipo di patrimonio culturale – ha detto Audrey Azoulay, Direttrice Generale dell’UNESCO, a conclusione dei lavori – integrando la prospettiva e ponendo la società civile e le popolazioni indigene al centro delle nostre azioni”.
Una ‘carta’ che, ha sottolineato il Ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano, “è ricca di spunti operativi per la tutela del patrimonio. Questa Conferenza è stata opportunità di confronto, di scambio di esperienze in un momento segnato da guerre e crisi internazionali dimostrando che la cultura è terra di dialogo fra i popoli”.
Soddisfatto anche il Ministro degli Esteri Antonio Tajani: “L’Italia è un gigante mondiale della cultura per il patrimonio che conserva, le bellezze che ha, per la storia millenaria, ma anche per tutto quello che sta facendo in giro per il mondo per tutelare il patrimonio artistico”.