NAPOLI, 16 NOVEMBRE – Si terrà a Napoli dal 27 al 29 novembre ‘Cultural Heritage in the 21st century’, conferenza organizzata dai Ministeri degli Esteri e della Cultura di concerto con l’Unesco, in occasione della celebrazione per il 50esimo anniversario della Convenzione sul Patrimonio Mondiale e della ricorrenza del ventennale della Convenzione sul Patrimonio Immateriale.
A Palazzo Reale i 194 Paesi membri si riuniranno per elaborare risposte comuni alle nuove sfide poste al Patrimonio materiale e immateriale dell’Umanità. ”Per tre giorni – ha spiegato il ministro Gennaro Sangiuliano presentando l’evento – Napoli ospiterà delegati da tutto il mondo, molti ministri della cultura. Napoli è già una grande capitale culturale mondiale, questa sarà una ulteriore vetrina per affermare la sua bellezza, quando si discuterà di grandi temi universali legati alla cultura”.
“In quei tre giorni l’Italia porrà al centro dell’agenda Unesco nuove questioni – ha aggiunto il ministro – quali ad esempio il sovraffollamento di alcuni luoghi turistici con la conseguente necessità di regolare i flussi dei visitatori. Importanti saranno anche i temi del traffico internazionale illecito di opere d’arte, a cui l’Italia è particolarmente sensibile; dei cambiamenti climatici e del loro impatto sui beni culturali; della tutela del paesaggio che, citando Benedetto Croce, ‘è il volto amato della Patria’; dell’antropizzazione. Siamo sicuri che arriveremo a un documento comune che impegni le nazioni aderenti all’Unesco ad atti consequenziali nell’ambito della cornice che insieme, in un dialogo democratico, civile e garbato, andremo a definire….L’Italia ha molto da dire al riguardo se non altro, perché è tra le prime nazioni al mondo ad aver posto tra i principi fondamentali della propria Costituzione la tutela del patrimonio culturale”.
La presenza dei massimi esperti di tutela del patrimonio e dei beni culturali nel capoluogo partenopeo è inoltre una grande opportunità per dare risalto al Patrimonio materiale e immateriale dell’Italia, che con i suoi 59 siti detiene il maggior numero di siti inclusi nella lista dei patrimoni dell’umanità; ed è anche un’occasione imperdibile per Napoli, per la Campania, e per il Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni.
Nel Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni, territorio di eccellenza che è Patrimonio dell’Umanità Unesco per la sua straordinaria bellezza naturale e culturale, si trovano numerosi siti Unesco: il sito archeologico dei Templi di Paestum, che era l’ antica città greca Poseidonia fondata alla fine del VII sec. a. C.; il Parco archeologico di Elea- Velia, ad Ascea, che conserva i resti di Elea, altra colonia della Magna Grecia fondata dai Focei nella seconda metà del VI sec.; la Certosa di San Lorenzo di Padula, complesso monastico fra i più pregevoli al mondo eretto nel 1306 dai Sanseverino, oggi sede del Museo Archeologico Provinciale della Lucania Occidentale. Inoltre il Cilento, che per la sua biodiversità unica al mondo è Riserva MAB dell’Unesco e Geoparco, è terra della Dieta Mediterranea, Patrimonio Culturale Immateriale dell’Unesco.