GINEVRA, 14 NOVEMBRE – Vincenzo Grassi, Rappresentante Permanente italiano presso l’ONU e le altre Organizzazioni Internazionali a Ginevra, ha co-presieduto, insieme all’omologo olandese Paul Bekkers, la sessione di apertura della tavola rotonda strategica sul rafforzamento della resilienza al cambiamento climatico nell’ambito del Protocollo Acqua e Salute, organizzata al Palais des Nations dall’UNECE e dall’Ufficio regionale europeo dell’OMS in collaborazione con i Ministeri della Salute italiano ed olandese, l’Istituto Superiore di Sanità e il Ministero olandese per le infrastrutture e l’acqua.
Grassi ha sottolineato l’impegno italiano nella definizione e nel finanziamento, anche con strumenti di cooperazione internazionale, di politiche inclusive di partenariato pubblico-privato, per garantire a tutti il diritto fondamentale all’accesso all’acqua sicura, in linea con gli obiettivi globali di sviluppo sostenibile (in particolare il SDG6, relativo ad ‘Acqua pulita e servizi igienico-sanitari’) previsti dall’Agenda 2030 delle Nazioni Unite.
L’ambasciatore ha inoltre ricordato la recente approvazione in sede di Consiglio dei Ministri del DDL di ratifica del Protocollo ‘Acqua e salute’ della Convenzione UNECE del 1992, ad ulteriore testimonianza della priorità annessa dall’Italia al tema dell’accesso all’acqua e alle sue interazioni con il tema della salute globale, coniugando l’approccio One Health con quello One Water.
Nel corso della tavola rotonda è stato inoltre evidenziato come, nell’ambito della prevenzione e della tutela della salute, l’Italia abbia sviluppato uno specifico investimento relativo al sistema ‘Salute, Ambiente, Biodiversità e Clima’, strettamente collegato all’azione di riforma oggetto della Missione 6-Salute del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), volto a rafforzare capacità, efficacia, resilienza ed equità nell’affrontare gli impatti sulla salute attuali e futuri, associati ai rischi ambientali e climatici, in una visione ‘One-Health’.
Infine, ad ulteriore riprova dell’importanza che l’Italia annette alle risorse idriche, è stato ricordato anche il progetto ‘SeaCare’, che vede impegnato l’Istituto Superiore di Sanità in collaborazione con la Marina Militare e l’Agenzia Regionale per la Prevenzione e l’Ambiente dell’Emilia-Romagna, per lo studio della salute degli oceani in una visione di ‘Planetary Health’.