ROMA, 14 APRILE – La giuria del Premio Internazionale Stefano Chiarini ha assegnato il riconoscimento della 14° edizione 2023 a Francesca Albanese, Relatrice Speciale Onu sulla situazione dei diritti umani nei Territori Palestinesi.
La cerimonia si svolgerà sabato presso il municipio di Modena alla presenza di Abeer Odeh, Ambasciatrice Palestinese in Italia; Andrea Bortolamasi, assessore Cultura, Politiche giovanili, Città universitaria; Kassem Aina, presidente National Institution of Social Care & Vocational Training ‘BeitAtfalAssumoud’ – Libano.
Il Premio, dedicato alla figura del giornalista de ‘Il Manifesto’ Stefano Chiarini prematuramente scomparso, si propone di istituire un riconoscimento all’impegno sul tema del Medio Oriente e in particolare della Palestina, con una speciale attenzione per il mondo dei media e della cultura.
La sua relazione ”Situazione dei diritti umani nei territori palestinesi occupato dal 1967” trasmessa all‘Assemblea Generale dell’ONU – si legge nella motivazione del premio – ha consentito di ribadire quanto enunciato dall’art.1 – 4° comma del Protocollo Aggiuntivo alle Convenzioni di Ginevra che riconosce il diritto alla ribellione ai popoli che ”lottano contro la dominazione coloniale e l’occupazione straniera e contro i regimi razzisti, nell’esercizio del diritto dei popoli all’autodeterminazione consacrato nella carta delle Nazioni Unite e nella Dichiarazione relativa ai principi di diritto internazionale, in conformità della Carta delle Nazioni”.
Il premio vuole anche essere un riconoscimento alla caparbietà ed impegno costante dimostrato di testimonianza attiva in difesa dei diritti del popolo palestinese e per aver difeso tali principi anche e nonostante le numerose difficoltà ed attacchi pubblici subiti. Una relazione importante che ha permesso di poter rafforzare la denuncia di quanto sta avvenendo nei territori occupati e la legittimità della resistenza e del diritto all’autodifesa del popolo palestinese nel rispetto del diritto internazionale.
Il premio è attribuito al giornalista o artista che ha contributo a far conoscere, a livello nazionale e internazionale, la realtà della vita nei territori occupati, senza rimuovere le responsabilità della politica internazionale nei riguardi della questione israelo-palestinese e sulla situazione umanitaria in Palestina.
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