ROMA, 12 GENNAIO – Il numero di persone di 65 anni o più in tutto il mondo sarà più che raddoppiato, passando da 761 milioni nel 2021 a 1,6 miliardi nel 2050, secondo il World Social Report 2023 (Il Rapporto Sociale Mondiale 2023) diffuso oggi dalle Nazioni Unite, secondo cui, mentre il mondo continua ad affrontare molteplici crisi – tra cui l’aumento del costo della vita – i diritti e il benessere delle persone anziane devono essere al centro degli sforzi collettivi per raggiungere un futuro sostenibile.
Il World Social Report di quest’anno, intitolato Leaving No One Behind In An Ageing World (Non lasciare nessuno indietro in un mondo che invecchia) e presentato al Palazzo di Vetro da John Wilmoth, Daniela Bas e Shantanu Mukherjee di UN/DESA, afferma che l’invecchiamento della popolazione è una tendenza globale che definisce il nostro tempo. Secondo il Rapporto, a livello globale, un bambino nato nel 2021 potrebbe aspettarsi di vivere in media quasi 25 anni in più rispetto a un neonato del 1950, raggiungendo i 71 anni, con le donne che superano gli uomini in media di cinque anni. Vite più lunghe e sane portano opportunità di sviluppo.
Tuttavia, non tutti beneficiano ugualmente dei miglioramenti apportati in materia di salute ed educazione che hanno guidato l’invecchiamento della popolazione. Spesso, i paesi in via di sviluppo sono quelli che risentono maggiormente di disuguaglianze di genere, di salario, di educazione, etnia e residenza.
Questo cambiamento demografico richiede che i governi adottino misure proattive per affrontare le sfide di un mondo che invecchia e massimizzare le opportunità che ne derivano. Secondo il Rapporto, le azioni intraprese a livello nazionale e internazionale assicureranno che nessuno venga lasciato indietro, mentre si procede all’attuazione degli Obiettivi di sviluppo sostenibile. (@OnuItalia)