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sabato, Dicembre 21, 2024

Nucleare Iran: ambasciatore Cortese a Vienna, ”Preoccupazione dell’Italia”

VIENNA, 15 SETTEMBRE – Preoccupazione per i rapporti dell’Agenzia dell’Onu sul nucleare sull’Iran è stata espressa dall’ambasciatore Alessandro Cortese, rappresentante dell’Italia all’Onu di Vienna. Al board dell’AIEA a Vienna, Cortese ha espresso ”la preoccupazione dell’Italia su quanto riferito dall’Agenzia su attività nucleari dell’Iran non in linea con gli impegni dell’accordo sul nucleare iraniano (JCPoA), nonché su questioni in sospeso relative alle salvaguardie”.

Cortese ha anche ribadito che Roma ”sostiene pienamente il ripristino e la piena attuazione di JCPoA”.

Alessandro Cortese

Lo stesso Joseph Borrell, Alto rappresentante Ue per gli affari esteri e la politica di sicurezza, ha spiegato che  suo avviso “i negoziati sul nucleare sono a un punto morto… da questa estate le posizioni delle parti coinvolte sono divergenti e difficilmente si arriverà a un accordo prima delle elezioni di Midterm negli Stati Uniti”.
”Non ci si può aspettare alcuna svolta a breve termine”, ha detto Borrell a margine della sessione plenaria del Parlamento europeo a Strasburgo.

Dall’aprile 2021, l’Iran è impegnato in colloqui mediati dall’Unione europea per rilanciare il Jcpoa, firmato nel 2015 con Regno Unito, Francia, Germania, Cina, Russia e Stati Uniti per limitare il programma nucleare in cambio della revoca delle sanzioni internazionali. Questa estate Stati Uniti, Unione europea e Teheran hanno annunciato che i negoziatori si sarebbero incontrati a Vienna per un ultimo tentativo di riavviare i colloqui sul programma nucleare.

Joseph Borrell

Ad agosto, dopo 16 mesi di negoziati, l’Alto rappresentante Ue per la politica estera ha presentato un testo “definitivo”. Un compromesso che avrebbe consentito all’Iran di rispettare nuovamente gli obblighi previsti e agli Stati Uniti di tornare all’accordo, da cui si sono ritirati nel 2018 dopo la decisione dell’allora presidente Donald Trump che ha poi ripristinato le sanzioni verso Teheran. L’intesa, attraverso quattro fasi sviluppate in 165 giorni, avrebbe portato l’Iran a fermare l’arricchimento di uranio, che ha superato la soglia del 60% mentre il Jcpoa prevede un limite di 3,67%, e gli Stati Uniti a rimuovere le sanzioni nei confronti del Paese. Questo avrebbe permesso a Teheran di tornare sui mercati internazionali. Ma finora tutto sembra essersi bloccato.

OnuItalia
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Il giornale Italiano delle Nazioni Unite. Ha due redazioni, una a New York, l’altra a Roma.

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