NEW YORK, 6 GIUGNO – Lo stupro e’ un’aggressione militare su scala individuale. Lo ha detto l’Italia, intervenuta oggi in Consiglio di Sicurezza a una riunione umanitaria sull’Ucraina, la prima organizzata dalla presidenza di turno albanese nel contesto del suo biennio come membro non permanente e per il quale l’Italia sta svolgendo un’attività di sostegno. E’ intervenuta anche, a nome del Segretariato, Pramila Patten, la Special Representative on Sexual Violence in Conflict che ha denunciato crescenti accuse di violenze sessuali: oltre 124 su donne, uomini e adolescenti: “Ed e’ solo la punta dell’ iceberg”. Parlando a nome del Consiglio d’Europa, il Presidente Charles Michel ha suggerito all’ambasciatore russo Nebenzia di lasciare l’aula: “Forse e’ più facile non ascoltare la verità’”.

Alla riunione, sul tema della violenza sessuale e del traffico di donne e bambini, il Rappresentante Permanente d’Italia all’ONU, Ambasciatore Maurizio Massari, ha ricordato che le donne ucraine rappresentano la maggioranza delle vittime di violenza sessuale e di traffico di esseri umani in questo e in tutti i conflitti. Il traffico di esseri umani costituisce infatti l’ennesimo canale di violenza e sfruttamento sessuale.
“Lo stupro è come un’aggressione militare su scala individuale”, ha detto l’Ambasciatore, le cui conseguenze si ripercuotono anche sui figli delle vittime, condannati a una vita da sfollati o rifugiati, che a sua volta li espone a un ulteriore rischio di violenze e traffico, privandoli di un futuro.
Due sono i principali strumenti per prevenire questi crimini di guerra: il primo e’ rafforzare e attuare il quadro giuridico per l’accertamento delle responsabilita’ e per la consegna dei responsabili alla giustizia; il secondo e’ l’assistenza umanitaria per proteggere donne e bambini dai terribili crimini commessi in Ucraina. “Dobbiamo usarli entrambi”, ha affermato l’Ambasciatore: “Ovviamente la principale soluzione per mettere fine a questi crimini e’ la fine del conflitto armato. Reitero perciò l’appello alla Federazione Russa a fermarlo’.
Massari ha osservato che “la terribile realtà è che stuprare una donna nei conflitti armati e’ ancora in gran parte ‘senza conseguenze’. Per evitare il rischio dell’impunità, dobbiamo aumentare la certezza di conseguenze legali per tutti coloro che commettono questo barbaro crimine di guerra”.
Per questo l’Italia ha inserito la tratta di persone nei conflitti tra le priorità del suo mandato in Consiglio di Sicurezza nel 2017, un lavoro sfociato nell’adozione unanime della Risoluzione 2388 sulla lotta alla tratta di persone. L’Italia sostiene inoltre la ratifica e l’attuazione universale della Convenzione ONU di Palermo e il suo Protocollo sulla tratta di persone, e accoglie con favore l’accordo di collaborazione recentemente siglato fra Ucraina e ONU sul tema della violenza sessuale nei conflitti.
Infine, quando le indagini penali da parte di tribunali nazionali o internazionali sono impossibili o inefficaci, l’Assemblea Generale dovrebbe poter creare meccanismi internazionali di accertamento dei fatti per condurre indagini “sensibili al genere” e garantire la raccolta e la conservazione delle prove. (@OnuItalia)