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venerdì, Novembre 8, 2024

Di Maio all’Onu su crisi alimentare: “Fermare la guerra mondiale del pane”

NEW YORK, 17 MAGGIO – “Quanto sta accadendo in Ucraina sta scatenando una guerra mondiale del pane che dobbiamo fermare il prima possibile”. Questo l’appello portato all’Onu dal Ministro degli Esteri Luigi Di Maio, da ieri a New York per incontri di alto livello e una riunione ministeriale sulla crisi alimentare.

“Il prezzo del grano sta continuando a crescere a causa dell’invasione russa e potrebbe salire del 20% entro la fine dell’anno, causando una perdita di potere d’acquisto dal parte delle famiglie, anche quelle italiane. Oggi qui all’Onu inizia un’azione serrata per permettere ai Paesi più in difficoltà di approvvigionarsi di derrate alimentari scongiurando rischi di instabilità, di implosione delle economie e di disordini interni”, che a loro volta rischiano di provocare un aumento dei flussi migratori verso l’Europa.

Di Maio ha ricordato che “la sicurezza alimentare è una priorità di lunga data della politica estera italiana. La comunità internazionale deve lavorare in modo coordinato per centrare la sicurezza alimentare per tutti” e l’Italia “farà la sua parte”, come dimostra l’impegno a stanziare altri cinque milioni di euro alla Food Coalition della FAO in aggiunta ai 10 milioni gia’ impegnati.

“La diplomazia alimentare è essenziale per mitigare l’impatto della crisi”, ha aggiunto il Ministro intervenendo alla Call of Action ministeriale organizzata dall’omologo statunitense Antony Blinken per circa 35 Paesi tra quelli più colpiti dalla fame e quelli in migliori condizioni per aiutare. Il lavoro che l’Italia sta facendo con l’ONU e con paesi partner come la Turchia è per costruire insieme un corridoio sicuro che permetta al grano ucraino di tornare sul mercato: un tema toccato oggi nell’incontro bilaterale con il Segretario di Stato Antonio Guterres e con altri partner.

Domani Blinken presiederà un incontro del Consiglio di Sicurezza sul legame tra conflitti e sicurezza alimentare, e in particolare sulla guerra della Russia contro l’Ucraina che ha provocato il vertiginoso aumento dei prezzi delle derrate. “L’attuale crisi richiede un risposta globale e gli Stati Uniti sono impegnati ad aiutare a coordinare questi sforzi”, ha sottolineato il capo della diplomazia di Washington, mentre dall’Europa la collega del Tesoro Janet Yellen ha ammonito che l’aumento dei prezzi alimentari e dell’energia sta provocando “effetti stagflazionari”.

“Se non diamo da mangiare alla gente, alimentiamo conflitti”, ha detto il Segretario Generale dell’Onu, Antonio Guterres, secondo cui la Russia deve consentire l’esportazione sicura del grano immagazzinato nei porti ucraini. Allo stesso tempo, “il cibo e i fertilizzanti russi e bielorussi devono avere pieno e illimitato accesso ai mercati mondiali”. Guterres, il cui appello e’ stato rilanciato da Aïssata Tall Sall, ministro degli Esteri del Senegal a nome dell’Unione Africana, e’ stato in stretto contatto negli ultimi giorni con Russia, Ucraina, Turchia, Usa, Ue e altri paesi chiave: “Sono fiducioso, ma c’è ancora molta strada da fare. Le complesse implicazioni di sicurezza e finanziarie richiedono buona volontà da tutte le parti”.

Di Maio a sua volta ha presentato l’iniziativa italiana di un Dialogo Ministeriale con i Paesi del Mediterraneo in collaborazione con la presidenza tedesca del G7 e la FAO in cui verranno studiate “nuove politiche Onu per aiutare ad abbassare il prezzo delle materie prime alimentari”. Si terra’ a Roma l’8 giugno con Italia, Libano e Turchia come co-chair, e costruira’ sul lavoro fatto durante la presidenza italiana del G20 da cui e’ scaturita la Dichiarazione di Matera sulla sicurezza alimentare.

Fitti i contatti diplomatici ai margini della riunione. Dopo aver visto il presidente dell’Assemblea Generale Abdulla Shahid e il Segretario Generale Guterres, Di Maio ha incontrato il collega turco Mevlüt Çavuşoğlu. Si e’ parlato dell’iniziativa sui porti ucraini per consentire l’export delle derrate bloccate ma anche dell’ingresso di Svezia e Finlandia nella Nato su cui Ankara ha espresso riserve. “Non ho la percezione che la Turchia voglia porre un veto. Non c’e’ un blocco sul principio delle porte aperte. La Turchia probabilmente chiederà garanzie su questioni per lo più bilaterali”, ha spiegato il ministro. Tra i bilaterali, anche quello con il pakistano Bilawal Bhutto Zardari: al centro, oltre alla crisi alimentare, gli sforzi comuni sul fronte della sicurezza, le crisi umanitarie e il deterioramento dei diritti umani in Afghanistan. (@OnuItalia)

Alessandra Baldini
Alessandra Baldinihttps://onuitalia.com
Alessandra Baldini e’ stata la prima donna giornalista parlamentare per l’Ansa, poi corrispondente a Washington e responsabile degli uffici Ansa di New York e Londra. Dirige OnuItalia.

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