NEW YORK, 3 MAGGIO – Condividendone il messaggio su Twitter, la Rappresentanza Permanente italiana all’Onu di New York si e’ unita all’UNESCO per ribadire l’impegno alla protezione dei giornalisti in tutto il mondo.
“I giornalisti sono sotto assedio digitale. Sono sorvegliati, minacciati e vittima di violenza. le loro vite sono a rischio”, si legge nel messaggio dell’organizzazione dell’ONU per la cultura che chiede di intraprendere azioni, prendendo spunto dalla Giornata Mondiale, per assicurare che la liberta’ di stampa non sia mai bloccata. “Ponete fine a questo asedio e aiutate i giornalisti in tutto io mondo”, conclude il messaggio postato e rilanciato su Twitter.
Ha preso posizione anche l’UNCA (United Nations Correspondent Association), in un messaggio della sua presidente Valeria Robecco, di solidarieta’ con i membri dei media in situazioni difficili in tutto il mondo. Robecco ha poi chiesto la nomina di un Rappresentante Speciale per la protezione dei giornalisti.
La Giornata Mondiale della Libertà di Stampa si celebra ogni anno il 3 maggio per riaffermare questa libertà come diritto fondamentale, per difendere i media dagli attacchi alla loro indipendenza e per ricordare tutti i giornalisti uccisi nell’esercizio della loro professione. La ricorrenza è stata istituita dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite nel 1993 a seguito della Raccomandazione adottata dalla Conferenza Generale dell’UNESCO nel 1991, che aveva risposto all’appello dei giornalisti africani e alla loro storica Dichiarazione di Windhoek sul pluralismo e l’indipendenza dell’informazione.
Quest’anno la Conferenza Mondiale dell’UNESCO in occasione della Giornata e’ in corso in Uruguay dal 2 al 5 maggio in modalità mista, in presenza e online, ed ha come tema “Journalism under Digital Siege”, con un focus sull’impatto dell’era digitale sulla libertà di espressione, sulla sicurezza dei giornalisti, sull’accesso all’informazione e sulla privacy. Nell’ambito della Conferenza ieri e’ stato consegnato il premio “Guillermo Cano” per la libertà di stampa, all’Associazione Bielorussa dei giornalisti “BAJ”, che era stata candidata da 46 Paesi, tra cui l’Italia, attraverso una iniziativa europea. (@OnuItalia)