NEW YORK, 11 FEBBRAIO – Il senso di sicurezza e protezione delle persone è basso in quasi tutti i paesi, con sei su sette in tutto il mondo afflitti da sentimenti di insicurezza: somo i nuovi dati e le analisi del Programma di sviluppo delle Nazioni Unite (UNDP) pubblicati questa settimana. Secondo l’organismo dell’Onu inoltre, anche i cittadini che vivono in paesi che godono di alcuni dei più alti livelli di buona salute, ricchezza e istruzione, stanno segnalando un’ansia crescente e maggiore rispetto a un decennio fa.
Preoccupazione per il futuro
“Nonostante la ricchezza globale sia più importante che mai, la maggior parte delle persone si sente preoccupata per il futuro e questi sentimenti sono stati probabilmente esacerbati dalla pandemia“,spiega Achim Steiner, amministratore dell’UNDP. “Nella nostra ricerca volta a una crescita economica sfrenata, continuiamo a distruggere il nostro mondo naturale mentre le disuguaglianze si stanno allargando, sia all’interno che tra i paesi. È tempo di riconoscere i segni di un immenso stress a livello sociale e ridefinire ciò che il progresso significa realmente”.
Il rapporto, ‘New Threats to Human Security in the Anthropocene’, chiede una maggiore solidarietà per affrontare la disconnessione tra sviluppo e sicurezza percepita.Sostenibilità per tutti
L’UNDP sostiene anche un nuovo approccio allo sviluppo che spera possa aiutare le persone a vivere libere dal bisogno, dalla paura, dall’ansia e dall’inadeguatezza. Abbiamo bisogno di un modello di sviluppo adatto allo scopo, che sia costruito attorno alla protezione del nostro pianeta con nuove opportunità sostenibili per tutti”, ha aggiunto Steiner.
L’UNDP ha introdotto per la prima volta il concetto di sicurezza umana nel suo storico Rapporto sullo sviluppo umano, pubblicato nel 1994.
Lo studio ha segnalato un allontanamento radicale dall’idea che la sicurezza delle persone dovrebbe essere valutata guardando solo alla sicurezza territoriale, e invece dovrebbe tenere conto dei loro bisogni di base, dignità e sicurezza, per vivere una vita sicura.
È ora di agire
L’organismo Onu ritiene che l’imperativo di agire ora non sia mai stato più chiaro e attuale. Per il secondo anno consecutivo, la pandemia ha ridotto l’aspettativa di vita globale alla nascita, così come altri elementi dello sviluppo umano complessivo.
È anche probabile che il cambiamento climatico diventi una delle principali cause di morte in tutto il mondo, avvertono gli autori, e potrebbe essere responsabile di 40 milioni di morti prima della fine del secolo, anche con una moderata mitigazione delle emissioni. Il rapporto esamina altre minacce che sono diventate più importanti negli ultimi anni, comprese quelle derivanti dalle tecnologie digitali, dalle crescenti disuguaglianze, dai conflitti e dalla capacità dei sistemi sanitari di affrontare nuove sfide come la pandemia.
Il rapporto sottolinea infine la forte associazione tra il calo dei livelli di fiducia e i sentimenti di insicurezza. Le persone con livelli più elevati di insicurezza umana percepita hanno tre volte meno probabilità di considerare gli altri affidabili.
Tra gli altri risultati c’è l’allargamento dei divari nei sistemi sanitari tra i paesi. Il rapporto include un nuovo indice che rivela che tra il 1995 e il 2017, la disuguaglianza nelle prestazioni sanitarie è peggiorata tra i paesi con sviluppo diverso.