ROMA, 17 GIUGNO – Dalla fisica alla medicina, dallo studio del clima alle biotecnologie: sono state premiate oggi, alla presenza del ministro Elena Bonetti, le sei vincitrici dell’edizione italiana del Premio L’Oréal-Unesco “Per le Donne e la Scienza”. A ciascuna delle scienziate under 35 (selezionate fra 320 candidature) e’ andata una borsa di studio da 20mila euro. Giunto alla sua diciottesima edizione, il premio ha fino ad ora assegnato 100 borse di studio ad altrettante scienziate.
Livia Archibugi, che opera all’ospedale San Raffaele di Milano, è stata selezionata per il progetto ‘Tumore del pancreas: a caccia di meccanismi molecolari che predicano la risposta alla chemioterapia’; Elisa Pellegrini del dipartimento Alimentare, Ambientale e Animale dell’Università di Udine per lo studio ‘Moria dei canneti e cambiamento climatico: dov’è il collegamento?’; Letizia De Chiara dell’Università di Firenze per la ricerca ‘Cellule poliploidi renali: un nuovo strumento per la prevenzione della malattia renale cronica’. Ornella Juliana Piccinni dell’Istituto nazionale di fisica nucleare (INFN) è stata scelta per il progetto ‘Via con l’onda: rilevamento di oggetti estremi come resti di eventi di onde gravitazionali nei dati degli interferometri LIGO-Virgo-KAGRA’, Natalia Bruno – Istituto Nazionale di Ottica del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR-INO) a Sesto Fiorentino – per la ricerca su ‘AQTRESS – Atomic Quantum Technologies for Reliable Engineering of Solid State devices Tecnologie quantistiche atomiche per la progettazione di dispositivi a stato solido; mentre Lorena Baranda Pellejero di Tor Vergata per ‘Sintesi di molecole funzionali mediata da biomarcatori clinicamente rilevanti attraverso l’uso di sistemi basati su DNA sintetico’.
Nell’anno della pandemia “siamo particolarmente orgogliosi di premiare queste sei giovani ricercatrici, perché possano portare avanti i loro progetti di ricerca in Italia e perché diventino degli esempi da seguire e da emulare”, ha sottolineato Francois-Xavier Fenart, Presidente e Amministratore delegato di L’Oréal Italia ricordando che finora sono 100 le borse di studio assegnate nel nostro Paese
Il premio “L’Oréal Italia Per le Donne e la Scienza” e nato dalla collaborazione di L’Oreal Italia con la Commissione Nazionale Italiana per l’UNESCO nell’ambito dell’iniziativa “For Women in Science” . La collaborazione tra Unesco e Fondazione L’Oreal dal 1998 sostiene la ricerca scientifica femminile nelle materie STEM. Una collaborazione che ha portato negli anni a 36.000 ricercatrici premiate in 110 paesi. Ben 5 ricercatrici hanno poi ottenuto il Premio Nobel.
Durante la cerimonia di premiazione la Ministra della Ricerca universitaria, Maria Cristina Messa, ha ricordato che in Italia le studentesse sono ancora presenti solo al 37% delle iscrizioni nelle facoltà scientifiche e ha suggerito una maggiore integrazione tra discipline umanistiche e scientifiche al fine di affrontare con strumenti più efficaci la crescente complessità dello sviluppo tecnologico che muta con grande velocità la nostra vita quotidiana generando paure e insicurezze crescenti a livello individuale e sociale.
Bonetti ha invece sottolineato la necessità di “uno sguardo femminile sulla scienza” per facilitare il raggiungimento degli ambiziosi obiettivi delle nostre società.
Il Segretario Generale della Commissione Nazionale Unesco, Enrico Vicenti, ha citato i dati dell’ultimo rapporto dell’Unesco sulla Scienza dal quale emerge che nel mondo le donne sono presenti ancora solo al 33% nel settore della ricerca, solo al 28% nelle lauree in ingegneria e appena al 22% nel settore dell’Intelligenza Artificiale. Ha inoltre ricordato che la pandemia ha mostrato su scala globale la rilevanza della ricerca scientifica da cui sono scaturiti vaccini anti Covid in tempi molto ristretti. Per l’Unesco, ha concluso Vicenti, la collaborazione con L’Oréal costituisce uno strumento prezioso per il raggiungimento dell’obiettivo 4 dell’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile, relativo all’educazione di qualità, inclusiva e permanente. (@OnuItalia)