ROMA, 10 MAGGIO – In due aree del mondo si stanno in queste ore riaccendendo violenze e conflitti e l‘Onu fa sentire la sua voce. Si tratta del Medio Oriente, dove da alcuni giorni si susseguono scontri sulla Spianata delle Moschee di Gerusalemme, tra polizia israeliana e palestinesi; e dell’Afghanistan dove un sanguinoso attentato ha colpito giovani studentesse di un liceo di Kabul, un monito lanciato per confermare che non c’è posto in quel paese per donne giovanissime e istruite.
In entrambi i casi il Segretario generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres ha espresso profonda preoccupazione per questa nuova escalation in luoghi da decenni afflitti da scontri e da morti.
GERUSALEMME
Per gli scontri tra palestinesi e forze di sicurezza israeliane a Gerusalemme est – iniziati venerdì sera, e proseguiti fino a domenica sera – va detto che tra i feriti ci sono diversi bambini palestinesi e che la violenza che ne è scaturIta viene descritta come una delle peggiori viste a Gerusalemme da molti anni.
Circa 200 palestinesi e 17 poliziotti israeliani sarebbero rimasti feriti nei combattimenti intorno al Monte Haram Al-Sharif/Tempio. Sabato, secondo quanto riferito, i manifestanti hanno lanciato pietre contro la polizia, che ha risposto con granate stordenti, proiettili di gomma e cannoni ad acqua e, domenica, i combattimenti sono proseguiti a Gerusalemme Est, in vista di una marcia pianificata da un gruppo israeliano attraverso la Città Vecchia.
Il portavoce di Guterres, Stéphane Dujarric, ha dichiarato che le autorità israeliane devono esercitare la massima moderazione e rispettare il diritto alla libertà di riunione pacifica. “Il Segretario generale ribadisce il suo impegno, anche attraverso il Quartetto per il Medio Oriente, a sostenere palestinesi e israeliani per risolvere il conflitto sulla base delle risoluzioni delle Nazioni Unite, del diritto internazionale e degli accordi bilaterali”.
Da parte loro gli inviati del Quartetto per il Medio Oriente (dell‘Unione Europea, della Russia, degli Stati Uniti e delle Nazioni Unite), hanno diffuso un comunicato in cui hanno espresso il loro allarme per “le dichiarazioni provocatorie rilasciate da alcuni gruppi politici, nonché il lancio di razzi e di palloni incendiari da Gaza verso Israele e gli attacchi ai terreni agricoli palestinesi in Cisgiordania”.
I rappresentanti del Quartetto hanno poi dichiarato la loro preoccupazione per i possibili sfratti delle famiglie palestinesi dalle case, in cui vivono da generazioni, in due quartieri di Gerusalemme est – Sheikh Jarrah e Silwan – e la loro opposizione ad “azioni unilaterali, che non faranno che aggravare l’ambiente già teso”.
Domenica il Fondo Onu per l’infanzia, l‘UNICEF, ha esortato le autorità israeliane ad astenersi dall’usare la violenza contro i bambini e a rilasciare tutti i bambini detenuti.
In una dichiarazione congiunta, Ted Chaiban, direttore regionale dell’UNICEF per il Medio Oriente e il Nord Africa, e Lucia Elmi, rappresentante speciale dell’UNICEF nello Stato di Palestina, hanno notato che 29 bambini palestinesi sono rimasti feriti negli ultimi due giorni e altri otto arrestati. “Un bambino di un anno era tra i feriti. Alcuni bambini sono stati portati per le cure negli ospedali, con ferite alla testa e alla colonna vertebrale. E’ quanto si è detto in una situazione di grave 300 persone.
Gli alti funzionari dell’UNICEF hanno detto che l’agenzia aveva ricevuto segnalazioni di ambulanze che non arrivavano sul posto per assistere ed evacuare i feriti, e che una clinica sul posto sarebbe stata colpita e perquisiti.
KABUL
Sempre l’UNICEF, in questo caso UNICEF Afghanistan, sull’attentato di Kabul ha scritto su Twitter:
“#UNICEF strongly condemns the horrific attack earlier 2day near the Sayed Ul-Shuhada high #school, in #Kabul.The attack claimed the lives of dozens of schoolchildren, mostly #girls,& severely injured many more,”states @unicefchief,Henrietta H. Fore. Read: https://t.co/PawTdqrLnm pic.twitter.com/6KBbGLxnMh
— UNICEF Afghanistan (@UNICEFAfg) May 8, 2021
L’attentato mortale di sabato all’esterno di un liceo di Kabul è stato condannato, al pari della situazione a Gerusalemme Est da Guterres. L’attacco ha causato la morte di almeno 60 persone, tra cui diversi scolari. La maggior parte delle vittime sono ragazze, che stavano lasciando l’edificio alla fine della giornata scolastica. Secondo i media, la città era piena di persone, prima delle celebrazioni di Eid-al-Fitr.
Henrietta Fore, direttrice esecutiva dell’UNICEF, ha dichiarato che ”la violenza nelle scuole non è mai accettabile. Le scuole devono essere paradisi di pace in cui i bambini possono giocare, imparare e socializzare in sicurezza”. E ha aggiunto che i bambini non devono mai essere oggetto di violenza e che l’agenzia delle Nazioni Unite continua a chiedere a tutte le parti in conflitto in Afghanistan di rispettare i diritti umani internazionali e il diritto umanitario e di garantire la sicurezza e la protezione di tutti i bambini.
Il presidente dell’Assemblea generale, Volkan Bozkir, ha reagito con un Tweet, in cui ha descritto l’esplosione come “un attacco ripugnante e codardo”. Bozkir ha espresso la sua tristezza per le “vite perse e le decine di feriti, specialmente quelli dei giovani studenti”, e ha condannato il presa di mira di civili innocenti.
Per la missione Onu in Afghanistan, l’UNAMA, il bombardamento è stato “un’atrocità”. La Missione ha twittato la sua “profonda repulsione” e ha inviato un messaggio di cordoglio alle famiglie della vittima, augurando una pronta guarigione ai feriti dell’attacco. Il liceo Sayed Ul-Shuhada si trova nel quartiere Dasht-e-Barchi, nella parte occidentale di Kabul, sede di molti membri della minoranza Hazari, che sono principalmente musulmani sciiti. Nessun gruppo ha finora rivendicato la responsabilità dell’attacco, ma l’area è stata spesso presa di mira da militanti islamisti sunniti. (@OnuItalia)