TORINO, 31 MARZO – L’Europa ha permesso di superare in questo anno di pandemia una potenziale crisi alimentare: “Qualcosa che sembrerà scontato, ma che non è. Come dimostra la crisi del ’29, che vide le nazioni farsi guerre economiche anche di produzione e reperimento cibo. Un percorso che ci dice quanto l’Europa sia un gigante anche nel settore dell’economia del cibo e come si debba lavorare per migliorare e sviluppare tutto questo”. Lo ha detto Maurizio Martina, vicedirettore generale Fao ed ex ministro delle Politiche Agricole, aprendo il seminario web ‘L’Europa europea e la governance del cibo, tra globale e locale’, promosso da Region Europe, il programma internazionale dell’Università di Torino sull’Europa e il suo ruolo nel mondo.
Il seminario è parte della serie ‘EU Next Talks’ e prende le mosse dal libro ‘Cibo sovrano. Le guerre alimentari globali al tempo del virus’ scritto da Martina. “Agli studenti – ha aggiunto il vicedirettore della FAO – dico che la geopolitica determinerà il futuro dell’economia mondiale e chiedo di focalizzarsi sulle trasformazioni ecologica-ambientale e digitale e sul loro incontro nei programmi anche e soprattutto nell’economia del cibo. Il 2021 segna un passo storico in questa materia che ha a che fare con l’agenda dell’Onu 2030 mirata a sradicare la fame nel mondo anche durante le grandi crisi”.
Carla Montesi, direttore di Green Deal and Digital Agenda dell’Ue, tra gli esperti intervenuti, ha sottolineato come ‘l’agricoltura sia vista, in molti contesti economici e politici, come un settore secondario, quando invece si tratta palesemente del primo, perché il sostentamento è primario. E lo è anche nelle politiche economiche tra i paesi e soprattutto tra i paesi ricchi e quelli del terzo mondo, sempre più considerati luoghi di produzione del cibo consumati dai più ricchi”. (@OnuItalia)