ROMA, 4 GIUGNO – Sviluppare l’innovazione per combattere l’insicurezza alimentare nonostante il COVID-19: è quanto si propone di fare la FAO in Somalia, paese vulnerabile sempre a rischio di crisi. Etienne Peterschmitt, Rappresentante della FAO in Somalia, parla del COVID-19, del suo impatto sui gruppi vulnerabili e del lavoro dell’Agenzia nel paese: ”La Somalia è un paese in cui è complicato operare anche in tempi normali. L’insicurezza rende difficile raggiungere le persone nelle aree rurali, dove la sicurezza alimentare è estremamente volatile. Oltre alla minaccia del coronavirus, in Somalia molte comunità stanno subendo anche invasioni di locuste e gravi inondazioni nel pieno della principale stagione del raccolto (detta “Gu”)”.
Nel paese il coronavirus è stato individuato per la prima volta a metà marzo e da allora la Somalia ha registrato il più alto numero di casi in Africa orientale. I limiti imposti alla circolazione e al commercio in seguito al virus non solo hanno avuto un impatto sul modo di operare dell’Agenzia dell’Onu nel paese, ma possono anche incrementare il numero di persone in stato d’emergenza per il cibo e i mezzi di sussistenza. A causa della pandemia sono a rischio sia la sopravvivenza delle persone che i loro mezzi di sussistenza. Al momento la Somalia sta affrontando la peggiore invasione di locuste degli ultimi decenni e gravi inondazioni stanno colpendo oltre 900.000 persone nel nord e nel sud del paese, con oltre 400.000 sfollate.
L’Unità di Valutazione della Sicurezza Alimentare e della Nutrizione (FSNAU), gestita dalla FAO, già all’inizio del mese ha segnalato che il numero di persone in stato di “crisi” o livelli superiori di insicurezza alimentare acuta dovrebbe triplicare tra luglio e settembre, raggiungendo i 3,5 milioni rispetto all’inizio dell’anno. Il che significa che oltre un quarto della popolazione del paese richiede assistenza umanitaria urgente. Si tratta di oltre il 100% in più rispetto alla media annua delle cifre sulla fame, e del più alto livello di esigenze umanitarie in Somalia dal luglio 2017, quando la grave siccità ha raggiunto il suo culmine. Si prevede inoltre che le misure adottate in Somalia per arginare la diffusione del COVID-19 comporteranno probabilmente un calo del 20-30% del reddito tra le famiglie urbane povere e degli sfollati all’interno del paese, nonché l’aumento del 20-50% dei prezzi dei prodotti alimentari importati. Parallelamente si prevede che le esportazioni di bestiame diminuiranno dal 30 al 50% a causa del COVID-19 e altri fattori.
La FAO, spiega Etienne Peterschmitt, ha lanciato un appello umanitario per finanziare la risposta globale alla crisi del COVID-19. ”In Somalia il finanziamento significherebbe che possiamo mantenere la fornitura di assistenza critica laddove le esigenze erano già elevate, soddisfacendo al contempo le nuove man mano che emergono. Le nostre procedure di pagamento via cellulare, ad esempio, hanno dovuto adattarsi rapidamente al nuovo ambiente operativo, sia per rispettare i limiti alla circolazione che per contribuire agli sforzi per scongiurare la diffusione del virus. Mobile Money è una piattaforma che abbiamo sviluppato negli ultimi due anni con il supporto di USAID: consente di trasferire denaro tramite cellulare, una volta registrati e verificati i beneficiari. Questo permette evitare di doversi recare da un intermediario per ritirare il denaro. Con Mobile Money gli operatori incontrano i beneficiari per registrare i loro dati e le impronte digitali attraverso l’app BiMo, sviluppata internamente dalla FAO. Man mano che il COVID-19 si diffonde, abbiamo eliminato il riconoscimento biometrico, sostituendolo con foto abilitate al GPS, scattate al momento della registrazione e della verifica dei beneficiari, prima che il denaro venga erogato. Stiamo inoltre lavorando per integrare applicazioni di riconoscimento vocale e facciale. Da metà marzo, quando in Somalia è iniziata l’emergenza del COVID-19, attraverso il programma Mobile Money la FAO ha distribuito in modo sicuro 4 milioni di dollari a 200.000 persone. Entro giugno altre 180.000 persone saranno registrate e riceveranno questo tipo di assistenza finanziaria. Sulla piattaforma Mobile Money della FAO si sono registrate più di 350.000 famiglie somale, per un totale di oltre 2,1 milioni di persone”.
Per la attuale stagione di raccolta infine, FAO sta anche inviando e-voucher via SMS a circa 40.000 famiglie di agricoltori. I voucher servono per ottenere da una rete di commercianti locali autorizzati sementi di qualità, attrezzi agricoli, servizi di irrigazione, sacche per la conservazione degli alimenti e altro materiale per la coltivazione. Questi commercianti sono dotati di tablet dedicati per identificare correttamente il voucher dal codice di transazione, scattare foto abilitate al GPS e verificare i beneficiari.
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