VIENNA, 30 LUGLIO – Nel fine settimana si sono incontrati a Vienna i Paesi ancora vincolati al patto sul nucleare iraniano sottoscritto nel 2015. Secondo l’Iran la riunione di emergenza con i restanti firmatari – mancavano gli Stati Uniti, ritiratisi nel maggio dello scorso anno – hanno avuto un esito ”costruttivo”, mostrando che i partner dell’accordo vogliono salvare l’intesa, anche se, per il leader della delegazione di Teheran Abbas Araqchi, restano sul tavolo alcune ”questioni irrisolte”. Nel frattempo, la Repubblica islamica proseguirà nella ”riduzione” degli impegni previsti dal patto se gli europei falliranno nel salvare ciò che resta del patto
Alla riunione hanno partecipato, oltre all’Iran, le nazioni ancora vincolate all’accordo: Gran Bretagna, Germania, Francia, Russia e Cina. Per i partner europei ulteriori violazioni da parte di Teheran potrebbero alimentare nuove tensioni e fornire i presupposti per un conflitto armato. Per rimanere vincolata ai termini dell’accordo, Teheran ha sempre chiesto tutele e garanzie in tema di commerci, che finora l’Europa non ha saputo fornire a causa delle sanzioni e delle pressioni diplomatiche Usa.
L’obiettivo di questi incontri è di allentare le crescenti tensioni degli ultimi mesi, inasprite nell’ultimo periodo dal sequestro reciproco di petroliere fra Iran e Gran Bretagna, con il pericolo di una escalation sul piano militare. E mantenere ancora in vita l’accordo nucleare del 2015, nonostante Teheran abbia già iniziato a superare limiti e restrizioni previste dal patto.
Secondo Asia News, il delegato iraniano ha commentato a caldo: ”L’atmosfera era costruttiva e la discussione buona. Non posso dire – aggiunge – che abbiamo risolto tutti i problemi. Ma posso confermare che è grande l’impegno di tutti”.