NEW YORK, 16 LUGLIO – Una sfida enorme per raggiungere l’Obiettivo Fame Zero entro il 2030, una sfida altrettanto difficile quella di fermare la diffusione dell’obesità nel mondo: il Rapporto 2019 sullo stato della sicurezza alimentare presentato da FAO, IFAD, UNICEF, del Programma Alimentare Mondiale (WFP) e OMS parla chiaro. Nel 2018 circa 820 milioni di persone non hanno avuto cibo a sufficienza, rispetto agli 811 milioni dell’anno precedente: l’aumento è stato registrato per il terzo anno consecutivo, ma allo stesso tempo sovrappeso e obesità continuano ad aumentare in tutto il mondo, in particolare tra i bambini in età scolare e gli adulti.
I tempi dei progressi fatti per dimezzare il numero di bambini rachitici e ridurre il numero di quelli con basso peso alla nascita sono troppo lenti, il che – secondo il rapporto – rende ancora più difficile raggiungere gli obiettivi nutrizionali dell’OSS 2. Le probabilità di insicurezza alimentare sono più alte tra le donne rispetto agli uomini in tutti i continenti, con il maggiore divario in America Latina.
“I nostri interventi per affrontare questi trend preoccupanti dovranno essere più decisi – non solo in termini di portata, ma anche in termini di collaborazione multisettoriale”, hanno sollecitato nella loro prefazione congiunta i vertici delle Organizzazioni delle Nazioni Unite. La fame sta aumentando in molti paesi in cui la crescita economica è in ritardo, in particolare nei paesi a medio reddito e quelli dediti prevalentemente al commercio internazionale di materie prime. Il rapporto annuale delle Nazioni Unite ha anche rilevato che la disparità di reddito è in aumento in molti dei paesi in cui la fame è in aumento, rendendo ancora più difficile per i poveri, i vulnerabili o gli emarginati far fronte a crisi e rallentamenti economici.
Lenti progressi in Africa e Asia
In Africa la situazione è estremamente allarmante perché ha i più alti tassi di fame nel mondo, che continuano ad aumentare lentamente ma costantemente in quasi tutte le sotto-regioni e in particolare in Africa orientale, dove quasi un terzo della popolazione (30,8%) è denutrita. Oltre al clima e ai conflitti, l’aumento è favorito dal rallentamento e dalle crisi economiche. Dal 2011 quasi la metà dei paesi in cui l’aumento della fame si è verificato in seguito a crisi o stagnazione economica erano africani.
Il maggior numero di persone denutrite (oltre 500 milioni) vive in Asia, per lo più in Asia meridionale. Insieme, Africa e Asia detengono la quota maggiore di tutte le forme di malnutrizione nel mondo, pari a oltre nove bambini rachitici su dieci e oltre nove bambini deperiti su dieci. In Asia meridionale e nell’Africa subsahariana, un bambino su tre è affetto da rachitismo.
Oltre la fame
Il rapporto di quest’anno introduce un nuovo indicatore per misurare l’insicurezza alimentare a diversi livelli di gravità e monitorare i progressi verso l’OSS 2: la prevalenza dell’insicurezza alimentare moderata o grave. Questo indicatore si basa su dati ottenuti direttamente dalle persone tramite sondaggi sul loro accesso al cibo negli ultimi 12 mesi, utilizzando la Nuova scala dell’insicurezza alimentare (FIES). Le persone esposte a moderata insicurezza alimentare affrontano incertezze rispetto alla loro capacità di procurarsi il cibo, e per sopravvivere hanno dovuto ridurre la qualità e/o la quantità di cibo che consumano. Secondo il rapporto, oltre 2 miliardi di persone, soprattutto nei paesi a basso e medio reddito, non hanno accesso regolare ad alimenti salubri, nutrienti e sufficienti. L’accesso irregolare è però anche una sfida per i paesi ad alto reddito, compreso l’8% della popolazione in Nord America ed Europa.
Ciò richiede una profonda trasformazione dei sistemi alimentari affinché forniscano diete sane e prodotte in modo sostenibile alla popolazione mondiale in aumento.
Dati e cifre
° Numero di persone affamate nel mondo nel 2018: 821,6 milioni (pari a 1 su 9)
o in Asia: 513,9 milioni
o in Africa: 256,1 milioni
o in America Latina e nei Caraibi: 42,5 milioni
• Numero di persone in stato di insicurezza alimentare moderata o grave: 2 miliardi (26,4%)
• Bambini con basso peso alla nascita: 20,5 milioni (1 su 7)
• Bambini al di sotto dei 5 anni affetti da rachitismo (bassa statura rispetto all’età): 148,9 milioni (21,9%)
• Bambini al di sotto dei 5 anni che soffrono di deperimento (scarso peso rispetto all’altezza): 49,5 milioni (7,3%)
• Bambini al di sotto dei 5 anni in sovrappeso (eccessivo peso rispetto all’altezza): 40 milioni (5,9%)
• Bambini in età scolare e adolescenti in sovrappeso: 338 milioni
• Adulti obesi: 672 milioni (13%, pari a 1 su 8)