BRUXELLES, 5 LUGLIO – Su proposta italiana, l’Unione Europea ha adottato una dichiarazione di forte condanna del bombardamento nel centro di detenzione per migranti a Tajoura in Libia e di pieno sostegno alla missione d’inchiesta dell’Onu. “Una iniziativa significativa per un approccio unitario europeo in Libia”, ha detto su Twitter il ministro degli Esteri Enzo Moavero Milanesi in riferimento alla nota diffusa dall’Alto rappresentante Ue Federica Mogherini. E sempre su Twitter la Viceministra Emanuela Del Re ha ribadito che “l’Italia chiede con forza l’immediata istituzione di una commissione d’inchiesta Onu per far piena luce su fatti e responsabilità”.
Tajoura, dove martedì sera 53 migranti sono rimasti uccisi e 130 feriti – un bilancio che fa salire a quasi mille il totale dei morti negli scontri a Tripoli cominciati il 4 aprile, secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanita’ – e’ uno dei 24 i centri di detenzione in Libia, una quindicina di questi tra Tripoli e dintorni, secondo una mappa stilata dall’Organizzazione internazionale per le migrazioni (Oim) e aggiornata al maggio scorso. Lontano da Tripoli, nel profondo sud e nella Cirenaica (est), aree considerate sotto il controllo del generale Haftar, ci sono otto altri centri di detenzione indicati con pallini rossi e quindi “funzionanti”: sarebbero dunque questi quelli sui quali il portavoce del sedicente Esercito nazionale libico (Lna), Ahmed al-Mismari, giovedì ha potuto dichiarare la “disponibilità a cooperare” per un'”uscita immediata” dei migranti che vi sono rinchiusi.
A New York intanto, nel condannare con forza l’attacco, il Consiglio di Sicurezza ha chiesto alle parti in conflitto una de-escalation urgente e di impegnarsi per il cessate il fuoco. Nella dichiarazione, i Quindici hanno anche invitato le parti a tornare rapidamente ai colloqui politici mediati dalle Nazioni Unite.
“L’attacco shock al centro di Tajoura che ha causato la morte di decine di rifugiati e migranti e il ferimento di molti altri, tra cui donne e bambini, è un duro promemoria di come la guerra in Libia stia colpendo i civili. Lo condanniamo nei termini più forti”, aveva detto l’Alto rappresentante Ue Mogherini. “La violenza contro i civili è inaccettabile. Accogliamo con favore qualsiasi missione di accertamento dei fatti intrapresa dall’Onu e attendiamo con impazienza i suoi risultati”.
“Chiediamo una immediata de-escalation e la fine dei combattimenti, e agli attori in campo di astenersi dall’incitare alla violenza e di tornare al processo di mediazione guidato dalle Nazioni Unite”, aveva proseguito la Mogherini ribadendo che “non può esserci alcuna soluzione militare alla crisi in Libia”. L’Alto rappresentante Ue “chiede a tutti gli Stati membri delle Nazioni Unite di rispettare pienamente i loro obblighi di contribuire alla pace e alla stabilità della Libia”, ma anche di “prevenire le spedizioni di armi, salvaguardare le risorse petrolifere della Libia e proteggere le sue infrastrutture in conformità con le pertinenti risoluzioni del Consiglio di sicurezza”. (@OnuItalia)