NEW YORK, 6 GIUGNO – Sephora come Sturbucks, a scuola di antirazzismo: ieri in tutti gli Stati Uniti la catena internazionale di cosmetici Sephora, parte del gruppo del lusso francese LVMH, è rimasta chiusa tutto il giorno, dai suoi negozi ai centri di distribuzione sino agli uffici aziendali. Questa chiusura straordinaria è stata pianificata per consentire a tutti i dipendenti di partecipare ad un corso sulla ‘diversità’.
Starbucks chiuse circa 8mila negozi in tutti gli Stati Uniti per una sorta di addestramento ”anti-discriminazione”, dopo che uno dei suoi manager a Filadelfia aveva fatto arrestare ingiustamente due ragazzi neri. Il corso di Sephora è stato deciso quasi come una sorta di ‘provvedimento riparatore’ a seguito di una protesta su Twitter a fine aprile da parte della celebre cantante R&B afroamericana SZA, nominata per i Grammy.
La star aveva raccontato attraverso i social di essere stata trattata in modo razzista e discriminatorio nel negozio di Sephora a Calabasas, in California. Una dipendente avrebbe chiamato la sicurezza perché controllasse che SZA non stesse rubando niente. In altre parole, l’avrebbe accusata di tentato furto e questo solo perché nera.
Da quel momento in poi, molti clienti della catena hanno manifestato il proprio dissenso sui social network. ”Siamo spiacenti di ciò che è successo presso il nostro negozio Calabasas. Ci teniamo a farle sapere che reclami come questo vengono presi molto seriamente e che stiamo lavorando attivamente con il nostro team per affrontare immediatamente la situazione”, avrebbe poi risposto Sephora sul social.
Emily Shapiro, portavoce del marchio, ha smentito che il corso sia una risposta diretta a quanto accaduto, dichiarando che, in realtà, era già in programma da mesi nell’ambito della campagna We Belong to Something Beautiful, dedicata appunto al rispetto e alla ‘valorizzazione delle differenze’, iniziata un anno fa.