PARIGI, 19 FEBBRAIO – L’arte della seta di Como debutta all’UNESCO nel primo passo di un percorso che potrebbe portare entro ottobre alla candidatura come città creativa patrimonio dell’umanità in competizione, per l’Italia, con Alghero, Bergamo e Biella.
All’incontro intitolato “The City of Como and its unique traditional knowledge” hanno partecipato il vice direttore generale dell’organizzazione Onu per la cultura, il cinese Qu Xing, la vice direttore per il settore Educazione, Stefania Giannini e l’ambasciatore dell’Italia all’Unesco Massimo Riccardo. A rappresentare Como c’erano il sindaco Mario Landriscina e il presidente della Camera di Commercio, Ambrogio Taborelli, che nei propri interventi hanno sottolineato come la seta a Como sia un simbolo che esprime l’identità della città e un elemento unificante facendo rete tra le imprese tessili e seriche e tra le molteplici realtà culturali e sociali.
L’evento, patrocinato dal Comune e promosso dalla Rappresentanza Permanente d’Italia all’UNESCO, dalla Camera di Commercio di Como e dal Comitato Promotore “Como e Seta”, rappresentato dall’Associazione Amici di Como, la Fondazione Alessandro Volta, l’Ufficio Italiano Seta, l’International Traditional Knowledge Institute, US Chapter (ITKI US) e Unindustria Como, ha visto presenti una cinquantina di ambasciatori dei Paesi membri dell’UNESCO che hanno espresso un unanime apprezzamento e una profonda ammirazione per la capacità di Como di fare della seta un’opera d’arte e di cultura oltre che un fattore economico. Gli aspetti di eccellenza della seta di Como sono stati ampiamente raccontati da Stefano Vitali, presidente dell’Ufficio Italiano Seta che agisce nell’ambito del Sistema Moda Italia e che raccoglie molte imprese del Gruppo filiera tessile di Unindustria Como. Taborelli, invece, ha spiegato la funzione creativa e culturale di “comON” con le sue sessione annuali per i giovani designer europei e il respiro internazionale della ricerca del design comasco.
A chiudere, Daniel Lumera, docente, formatore, scrittore e conferenziere di fama internazionale ha sottolineato come il Filo d’oro della seta ha ispirato la creatività del settore tessile comasco, ma soprattutto ha orientato la città di Como verso l’apertura e la collaborazione con culture e popoli di tutto il mondo. Si trovano a Como realtà straordinarie come il Setificio, una scuola unica in Italia, la Fondazione Antonio Ratti con le sue preziose collezioni di tessuti, e il Museo didattico della Seta che e’ l’unico al mondo a raccontare e testimoniare tutte le fasi della lavorazione della seta dalla gelsibachicoltura alla confezione e alla moda. Tra i progetti da menzionare c’e’ anche quello che metterà in relazione l’arte tessile di Como con quella della città messicana di San Cristobal, riconosciuta città creativa dell’UNESCO proprio per custodire e tramandare l’arte tessile dei Maya. (@OnuItalia)