ROMA, 28 NOVEMBRE – Tre giornate di incontri, dal 5 al 7 dicembre a Roma, per la Quinta Edizione della Conferenza Rome MED – Mediterranean Dialogues, promossa a partire dal 2015 dal Ministero degli Esteri e della Cooperazione Internazionale e dall’ISPI.
Partecipano alla conferenza oltre 40 leader tra Presidenti, Primi Ministri e Ministri e circa 1000 tra imprenditori, accademici, esponenti delle maggiori organizzazioni internazionali nonché studiosi ed esperti provenienti da oltre 50 Paesi. Anche quest’anno le oltre 40 sessioni sono articolate sui quattro temi: ‘Shared security’, ‘Shared prosperity’, ‘Migrationì e ‘Culture and civil society’-.
Aprirà i lavori del 6 dicembre il Ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, mentre la chiusura è prevista sabato 7 dicembre con l’intervento del Presidente del Consiglio Giuseppe Conte.
Oltre ai vari esponenti politici dei paesi interessati vi saranno interventi di Paolo Gentiloni, Commissario per gli Affari Economici della Commissione Europea; Geir O. Pedersen, Inviato Speciale per la Siria delle Nazioni Unite; Ghassan Salamè, Rappresentante Speciale del Segretario Generale dell’Onu per la Libia, oltre al Presidente dell’ISPI, Giampiero Massolo.
MED Dialogues intende contribuire ad affrontare le sfide e le opportunità del ”Mediterraneo allargato”, valorizzando le grandi opportunità che offre attraverso lo sviluppo un’agenda positiva. Tra i temi strategici al centro del dibattito le principali crisi regionali – con focus su Libia e Siria – le sfide poste dai processi di transizione in atto, la competizione geopolitica tra i diversi attori regionali, il terrorismo e il destino dell’ISIS, la gestione dei flussi migratori e l’impatto geopolitico dei cambiamenti climatici, i nuovi scenari energetici, il ruolo degli investimenti e dell’innovazione tecnologica nella regione.
A rafforzare il contributo di idee e proposte sono stati organizzati nei mesi scorsi 10 incontri preparatori (Towards MED) a Doha, Ginevra, Bruxelles, Roma, Abu Dhabi, Mosca, Beirut, Washington, New York e Riad. (@OnuItalia)