ROMA, 14 LUGLIO 2025 – La sede della FAO a Roma ha ospitato l’Assemblea Nazionale dei soci di Slow Food Italia, intitolata “Un’Altra Idea di Mondo”, un appuntamento centrale per il movimento che ha riunito oltre seicento delegati da tutta Italia per discutere visioni, strategie e priorità future. Lo svolgimento dell’Assemblea l’11 e 12 luglio ha conferito all’incontro un forte significato politico e simbolico, ribadendo l’importanza di Slow Food Italia per le istituzioni internazionali nel promuovere sistemi alimentari giusti, sostenibili e inclusivi.
La partecipazione come motore di cambiamento
Soci, attivisti, esperti e rappresentanti del mondo accademico e culturale si sono riuniti per confrontarsi su una visione comune del futuro. La presidente Barbara Nappini ha evidenziato come, in un periodo segnato da un diffuso disinteresse verso l’impegno civile e politico, Slow Food Italia abbia voluto rimettere al centro la partecipazione democratica, il senso di appartenenza a un sistema di valori condiviso e il ruolo attivo della collettività. Il confronto continuo con territori, comunità locali, scuole e produttori consente di trasformare idee e contenuti in iniziative concrete, che vanno dalla tutela della biodiversità all’educazione alimentare, fino alla promozione del diritto a un cibo “buono, pulito e giusto per tutti”.
Tra gli interventi istituzionali del primo giorno, quelli di Maurizio Martina, vicedirettore generale FAO, Francesco Lollobrigida, ministro italiano dell’Agricoltura, e Edie Mukiibi, presidente di Slow Food a livello internazionale. A chiudere la prima giornata, una riflessione dell’economista Stefano Bartolini sull’urgenza di passare da una società centrata sul ben-avere a una fondata sul ben-essere.
Nel corso dei due giorni di lavori, l’Assemblea ha rappresentato anche un momento di confronto concreto su alcune delle sfide più urgenti legate al sistema agroalimentare italiano e globale. I delegati hanno discusso temi centrali come la crisi climatica, il ruolo della biodiversità nella sicurezza alimentare, la giustizia sociale nella filiera del cibo e la necessità di un cambio di paradigma nei modelli produttivi e di consumo. Ampio spazio è stato dedicato al rafforzamento della rete territoriale dell’associazione, valorizzando l’impegno quotidiano delle comunità locali e dei presìdi che custodiscono saperi, pratiche e prodotti a rischio di estinzione.
Proposte, visioni e un nuovo Consiglio Direttivo
I lavori sono proseguiti sabato con l’intervento di apertura del fondatore Carlo Petrini, che ha ribadito l’urgenza di una transizione alimentare etica e partecipata. È seguita una sessione ricca di contributi, tra cui quello di Luciana Castellina, figura storica della cultura politica italiana, e di Gaetano Giunta, fisico ed esperto di economia sociale. A concludere la mattinata, la voce poetica e impegnata del pediatra e cantautore Andrea Satta.
L’Assemblea ha anche rappresentato un momento istituzionale: si è infatti proceduto all’elezione del nuovo Consiglio Direttivo, che guiderà l’associazione nel quadriennio 2025-2029. Barbara Nappini è stata confermata presidente, affiancata da Federico Varazi come vicepresidente. Nel Consiglio anche Raoul Tiraboschi, Francesco Sottile e Luca Martinotti, esponenti con forti competenze nei settori dell’agroecologia, della biodiversità, della comunicazione e della progettazione sociale.
Ai delegati è stato distribuito il volume Arca del Gusto in Lazio, un catalogo di prodotti e storie dell’agricoltura regionale curato da Slow Food insieme all’Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo e alla Regione Lazio. Il libro è un omaggio alla biodiversità e un esempio di come le conoscenze locali possano dialogare con la ricerca scientifica e la valorizzazione culturale.
Un impegno concreto per il futuro
L’Assemblea 2025 ha confermato l’impegno di Slow Food Italia a proseguire il proprio lavoro su cultura e politica del cibo, con un’azione che si sviluppa a partire dai territori e si collega a sfide globali come il cambiamento climatico, le disuguaglianze e la perdita di biodiversità. La presidente Barbara Nappini ha ribadito la volontà dell’associazione di contribuire alla costruzione di un sistema alimentare più giusto ed equilibrato, basato sul rispetto dei limiti ambientali e sulla promozione della pace come condizioni essenziali per un futuro sostenibile. (@OnuItalia)