ROMA, 6 MAGGIO – L’agenzia umanitaria delle Nazioni Unite, l’Ocha, ha denunciato il peggioramento della situazione a Gaza devastata dalla guerra, dopo quasi nove settimane di blocco totale israeliano nel territorio palestinese.
L’Onu ha accusato Israele di tentare di militarizzare il flusso di aiuti a Gaza, esponendo la popolazione a gravi necessità di cibo e acqua, mentre ricevono solo bombardamenti. L’Ocha ha segnalato il grave deterioramento della situazione umanitaria dopo settimane di blocco. Il portavoce Jens Laerke ha affermato che non ci sono più aiuti disponibili e ha espresso indignazione riguardo ai piani israeliani di modificare il sistema di distribuzione degli aiuti, in contrasto con i principi umanitari fondamentali.

Questo quadro allarmante è emerso da una recente conferenza stampa a Ginevra, dove Laerke, ha messo in evidenza l’impossibilità di distribuire aiuti a causa di una situazione sempre più critica.
Laerke ha dichiarato che ”non ci sono più aiuti da distribuire… l’operazione di soccorso è stata strozzata”. Queste affermazioni rivelano un contesto in cui la popolazione di Gaza non ha accesso a beni di prima necessità, come acqua potabile e assistenza sanitaria, evidenziando una crisi che va ben oltre il conflitto armato. Le famiglie, spesso costrette a rifugiarsi in luoghi improvvisati e sovraffollati, si trovano a fronteggiare non solo la mancanza di cibo, ma anche un sistema sanitario al collasso, colpito da bombardamenti e dalla mancanza di risorse.
In un ulteriore sviluppo, Laerke ha espresso indignazione per i recenti tentativi da parte di Israele di modificare il sistema di distribuzione degli aiuti. Le autorità israeliane hanno proposto di far passare gli aiuti attraverso hub controllati, imponendo condizioni che metterebbero in discussione i principi fondamentali di imparzialità e indipendenza della distribuzione umanitaria. Le Nazioni Unite hanno respinto categoricamente questa proposta, insistendo che l’erogazione degli aiuti deve avvenire esclusivamente in base ai bisogni della popolazione.
Questo scenario mette in evidenza non solo la gravità della crisi umanitaria a Gaza, ma anche le complesse dinamiche politiche che influenzano l’accesso agli aiuti. Le organizzazioni umanitarie, insieme alle Nazioni Unite, continuano a chiedere un immediato cessate il fuoco e l’apertura di corridoi umanitari sicuri, affinché i soccorsi possano raggiungere chi ne ha disperatamente bisogno. La situazione richiede un’attenzione urgente e una risposta coordinata per alleviare le sofferenze della popolazione di Gaza.