ROMA, 11 APRILE – Continuano le dure condanne delle Nazioni Unite all’operato di Israele nella striscia di Gaza, in particolare sui civili, rilevando che “un’alta percentuale di vittime sono bambini e donne”.
“Tra il 18 marzo e il 9 aprile 2025, si sono verificati circa 224 attacchi israeliani contro edifici residenziali e tende per sfollati“, ha dichiarato l’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i diritti umani, aggiungendo che “in circa 36 attacchi su cui l’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i diritti umani ha confermato le informazioni, le vittime registrate finora sono state solo donne e bambini”.
Il giorno prima il segretario generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres aveva lanciato un drammatico allarme, definendo la Striscia di Gaza un “campo di sterminio” dove i civili palestinesi, a causa della condotta di Israele, si trovano intrappolati in un “ciclo infinito di morte”, mentre gli aiuti umanitari sono stati completamente bloccati dallo stato ebraico e i bombardamenti sono ripresi con forza devastante.
“Gli aiuti si sono prosciugati e le porte dell’orrore si sono riaperte”, ha dichiarato Guterres, puntando il dito contro Tel Aviv, accusata di ignorare le sue responsabilità di potenza occupante e di impedire l’accesso a cibo, acqua e forniture mediche essenziali.
Le parole del segretario generale delle Nazioni Unite fanno seguito a una dichiarazione congiunta di sei agenzie ONU – tra cui UNICEF, OCHA, OMS e UNRWA – che hanno parlato di un’emergenza umanitaria fuori controllo. “Gaza è di nuovo intrappolata, bombardata e affamata”, si legge nel documento, che chiede ai leader mondiali di intervenire “con urgenza, fermezza e decisione”.