GINEVRA, 11 MARZO – In occasione della 58ma sessione del Consiglio Diritti Umani delle Nazioni Unite, l’Italia ha organizzato, insieme allo Universities Network for Children in Armed Conflicts, un side-event sull’impatto delle nuove tecnologie, in particolare l’intelligenza artificiale, sui bambini e le bambine che vivono nei contesti di conflitti armati. Con la partecipazione della Rappresentante Speciale delle Nazioni Unite per i Bambini nei Conflitti Armati, Virginia Gamba, l’evento ha permesso di evidenziare come la rapida evoluzione delle nuove tecnologie presenti sfide senza precedenti per la pace e la sicurezza internazionale e per i diritti umani, in particolare dei bambini, anche attraverso tattiche di reclutamento digitale, sorveglianza e dispiegamento di sistemi autonomi.
”È importante adottare un approccio globale e integrato, riconoscendo che pace, sicurezza e sviluppo sostenibile sono fortemente interconnessi con i diritti umani, il diritto interazionale umanitario e il disarmo” ha sottolineato il Rappresentante Permanente d’Italia presso le Nazioni Unite a Ginevra, Ambasciatore Vincenzo Grassi. Egli ha evidenziato come le complesse sfide poste dai conflitti armati contemporanei, incluso l’uso delle tecnologie digitali e dell’intelligenza artificiale, abbiano un impatto sproporzionato sui bambini che necessitano pertanto di una tutela rafforzata.
”Siamo candidati a diventare membro del Consiglio dei Diritti Umani per il mandato 2026-2028 e faremo in modo di continuare a contribuire, in tale veste, alla protezione dei diritti umani sia all’interno del Consiglio che nelle relazioni con tutte le agenzie delle Nazioni Unite competenti”. Grassi ha rappresentato l’importanza di costruire partenariati anche con la società civile e il mondo accademico e di realizzare campagne di sensibilizzazione internazionale a favore della sicurezza dei bambini nei conflitti armati.
Tra i relatori, il Professor Fausto Pocar ha ricordato l’importanza che i principi di proporzionalità, precauzione, e distinzione siano sempre rispettati, anche alla luce dei rischi posti dalle armi automatiche.
L’evento, promosso anche da Kazakhstan, Filippine e Slovenia, ha rappresentato il primo passo per l’affermazione di un paradigma innovativo di multilateralismo che coniughi la dimensione del disarmo con i diritti umani e il diritto internazionale umanitario per il mantenimento della pace e della sicurezza internazionale in un mondo contraddistinto da sfide sempre più complesse.