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martedì, Dicembre 24, 2024

Potere di veto: per l’Italia e’ “il problema” che frena l’azione dell’ONU

NEW YORK, 20 NOVEMBRE – L’Italia e’ intervenuta oggi all’Onu per discutere in Assemblea Generale la Risoluzione 76/262 sul diritto di veto. “Questa discussione è particolarmente tempestiva, data la recente adozione del Patto per il Futuro e l’impegno in esso contenuto” per la riforma della governance delle organizzazioni internazionali, ha detto il Vice-Rappresentante Permanente, Gianluca Greco.

L’Italia è stata tra i co-sponsor della Risoluzione 76/262 il cui meccanismo contribuisce a rafforzare il sistema delle Nazioni Unite offrendo un buon esempio di multilateralismo efficace convocando automaticamente l’Assemblea ogni volta che viene posto un veto.

“La attivazione del meccanismo per ben quattro volte negli ultimi dodici mesi – in riferimento ai veti posti su gravi minacce alla pace e alla sicurezza internazionali, come la questione della non proliferazione, la situazione in Medio Oriente e la grave crisi umanitaria in Sudan – ne conferma l’importanza”, ha detto Greco.

Il potere di veto e’ “il problema”

Per l’Italia il potere di veto è “il problema”. Sebbene comprensibile nel contesto storico specifico del 1945, oggi contraddice palesemente uno dei principi fondamentali della Carta delle Nazioni Unite: quello coie’ dell’uguaglianza sovrana degli Stati. “In troppe occasioni questa prerogativa ha impedito al Consiglio di Sicurezza di adempiere alle sue responsabilità fondamentali in situazioni che minacciavano la pace e la sicurezza internazionali, dove l’ONU avrebbe potuto fare una reale differenza sul campo. Per questo motivo, l’Italia ha costantemente sostenuto una riforma del Consiglio di Sicurezza che non aggravi ulteriormente i mali funzionali del Consiglio aggiungendo nuovi membri permanenti con diritto di veto”, ha osservato l’Ambasciatore.

Le responsabilita’ dei P5

Pur non aspettandosi che i membri permanenti (i cosiddetti P5, Stati Uniti, Russia, Francia, Gran Bretagna e Cina) rinuncino al privilegio sancito dalla Carta – e la loro posizione in questo senso è pienamente garantita dalla procedura di emendamento dell’Articolo 108 – l’Italia chiede e si aspetta che agiscano con responsabilità e forniscano una spiegazione completa a tutti i membri rappresentati nell’Assemblea Generale quando esercitano il loro potere: “Tale aspettativa è ampiamente condivisa dai membri dell’ONU, come dimostrano l’adozione consensuale della risoluzione e la vasta partecipazione alle riunioni finora tenutesi sulla sua base”, ha detto Greco.

Allo stesso modo, l’Italia si aspetta che i P5 si impegnino nuovamente a rispettare pienamente l’Articolo 27.3 della Carta delle Nazioni Unite, che prevede l’obbligo di astenersi quando si vota su progetti di risoluzione del Consiglio di Sicurezza relativi a controversie nelle quali sono parti in causa. Se tale obbligo fosse stato rispettato in passato, avremmo oggi un’ONU molto più rilevante ed efficace nel far fronte ad alcune delle più gravi minacce alla pace e alla sicurezza internazionali. (@OnuItalia)

OnuItalia
OnuItaliahttps://onuitalia.com
Il giornale Italiano delle Nazioni Unite. Ha due redazioni, una a New York, l’altra a Roma.

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