NEW YORK, 13 NOVEMBRE – In occasione della Giornata Internazionale per la Prevenzione e la Lotta contro tutte le forme di Criminalità Organizzata Transnazionale, l’Italia ha ribadito l’impegno condiviso per affrontare la sfida pervasiva e in continua evoluzione della criminalità organizzata transnazionale, una questione che impatta società, economie e sicurezza a livello mondiale. L’Ambasciatore Maurizio Massari, Rappresentante Permanente italiano all’ONU, e’ intervenuto nel corso di un evento co-organizzato insieme all’UNODC (l’agenzia Onu per la lotta al crimine organizzato) e agli Stati Membri che fanno parte del gruppo centrale che ha proposto la risoluzione istitutiva della giornata: Austria, Colombia, Repubblica Dominicana, Ungheria, Giappone, Marocco, Perù e Arabia Saudita.
“La criminalità organizzata ha un’influenza estesa che va oltre i confini nazionali, colpendo le comunità a ogni livello con crimini che minano lo stato di diritto, indeboliscono le istituzioni e violano i diritti umani, creando barriere al progresso sociale e allo sviluppo sostenibile. Pertanto, la lotta contro la criminalità transnazionale non è solo una questione di giustizia e sicurezza; è fondamentalmente una questione di sviluppo ed equità”, ha detto Massari sottolineando il legame tra impegno per la giustizia e lo sviluppo sociale, in linea con l’Obiettivo di Sviluppo Sostenibile 16 come riaffermato durante la visita del Presidente italiano Sergio Mattarella alle Nazioni Unite a New York. La visita del Capo dello Stato “ha ricordato la dimensione globale di questa lotta e la necessità di un’azione internazionale collettiva per affrontare le cause profonde della criminalità organizzata”, ha aggiunto l’Ambasciatore.
Investimenti sociali per non dare terreno fertile alla criminalita’
Tornando sul legame tra lotta al crimine e sviluppo, Massari ha evidenziato che quando le comunità sono resilienti, ben supportate e potenziate, diventano meno vulnerabili all’influenza delle reti criminali. “Investimenti in educazione, sanità, opportunità di lavoro e sistemi di supporto sociale sono essenziali per creare un ambiente in cui la criminalità non trovi terreno fertile. Affrontando le cause profonde della vulnerabilità e dell’ineguaglianza, possiamo costruire una società più giusta e inclusiva, riducendo le condizioni sociali che la criminalità organizzata sfrutta”, ha aggiunto indicando anche l’importanza di puntare su misure preventive, concentrandoci sullo sviluppo sociale ed economico, sull’empowerment, sui diritti umani e sull’accesso alla giustizia per tutti: “Il nostro obiettivo deve essere quello di rafforzare le società in modo da eliminare le condizioni in cui la criminalità organizzata può prosperare, consentendo alle nostre comunità di fiorire, libere da sfruttamento e danni”.
Massari ricorda Falcone e Borsellino
In questo impegno l’esperienza dell’Italia rappresenta una testimonianza potente sia delle sfide sia della resilienza necessaria per combattere la criminalità organizzata. “L’Italia ha visto il sacrificio di molti coraggiosi – poliziotti, giudici e funzionari pubblici – che hanno rischiato, e persino dato, la vita nella lotta contro le reti mafiose, eroi come i giudici Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, il cui lascito continua a ispirare sforzi in tutto il mondo, ma anche cittadini comuni, imprenditori e lavoratori hanno resistito alla criminalità organizzata, affrontando a caro prezzo le richieste di estorsione della mafia e rifiutando di cedere ai ricatti”, ha detto Massari ricordando infine l’innovazione negli approcci agli asset confiscati alle organizzazioni criminali e riutilizzati per iniziative sociali, dando risorse alle comunità che una volta alimentavano le attività criminali. (@OnuItalia)