ROMA, 25 OTTOBRE – E’ stato firmato a Roma un accordo tra la Comunità di Sant’Egidio e il Comando Operativo di Vertice Interforze (COVI) riguardante l’invio e la distribuzione di aiuti umanitari, nonché l’evacuazione di persone in pericolo, nelle aree dove sono presenti i contingenti italiani all’estero.
Nell’attesa di formalizzare la collaborazione, nel 2024 sono già state realizzate due missioni umanitarie in Libano ed in Iraq con l’invio di medicinali e materiale sanitario destinati alle popolazioni più vulnerabili.
La cerimonia si è svolta presso l’aeroporto Baracca, sede del COVI, alla presenza di una rappresentanza del Comando di Vertice e di una delegazione composta da Marco Impagliazzo, Segretario generale della Comunità di Sant’Egidio; Daniela Pompei, responsabile della Comunità di Sant’Egidio e Marco Francioni, membro della Comunità.
Ha preso parte all’iniziativa il Capo di Stato Maggiore del COVI, l’Ammiraglio di Divisione Fabio Agostini. L’intesa, di durata triennale, è finalizzata a sostenere le popolazioni che vivono in condizioni di povertà nei Teatri operativi in cui operano le Forze Armate italiane.In particolare, l’Atto sancisce la volontà della Comunità di Sant’Egidio, presente da anni nelle zone di conflitto attraverso iniziative benefiche, di donare attrezzature e materiale umanitario a Istituzioni, Enti pubblici e Associazioni locali e garantire assistenza alle persone più vulnerabili.
Il COVI si impegna a individuare, attraverso le cellule CIMIC presenti nei Teatri operativi, i fabbisogni e i potenziali beneficiari, garantendo il trasporto del materiale attraverso i vettori militari messi a disposizione dall’Aeronautica Militare.
I contenuti dell’Accordo sono stati illustrati dal Colonnello Vito Nitti, Capo Divisione J9, articolazione del COVI che segue e coordina i progetti di Cooperazione civile-militare all’estero. Nel corso della cerimonia, il Generale Figliuolo ha rilevato l’impegno del COVI nel consolidare sinergie e promuovere nuove forme di collaborazione trasversale con rappresentanti del mondo industriale, associazionistico e dell’imprenditoria italiana: ”Ritengo che aiutare chi soffre sia un dovere morale. Per noi militari, la cifra distintiva del nostro essere italiani è legata ai valori di imparzialità, libertà, democrazia, che tuteliamo in Patria e all’estero e che rappresentano la nostra Costituzione. Siamo portatori della nostra cultura e questa è l’arma più potente che abbiamo”.
”Avere Sant’Egidio come partner – ha detto ancora Figliuolo – è per noi un fiore all’occhiello per il suo carisma di imparzialità e di aiuto appassionato ai poveri”.
Il presidente della Comunità, Marco Impagliazzo, da parte sua, ha ricordato la preziosa collaborazione con il generale Figliuolo e la struttura commissariale durante la pandemia per la protezione dei più fragili e l’impegno umanitario dei militari italiani.