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venerdì, Novembre 8, 2024

‘Salviamo l’ONU’, politica e società civile si mobilitano in difesa del diritto internazionale

ROMA 25 OTTOBRE – In occasione della Giornata delle Nazioni Unite i movimenti pacifisti hanno indetto una conferenza per rilanciare il primato del diritto internazionale e dei diritti umani sui sovranismi.
Riaffermando i principi della pace, della democrazia e del diritto per ”salvare le future generazioni dal flagello della guerra” con un esplicito richiamo al preambolo della Carta delle Nazioni Unite, la Fondazione PerugiAssisi per la Cultura della Pace e il Centro per i Diritti Umani ‘Antonio Papisca’ dell’Università di Padova hanno riunito a Roma presso il Senato della Repubblica esponenti della società civile, parlamentari e giornalisti, per dialogare sulla necessità di restituire legittimità all’organizzazione internazionale nata dalle ceneri della Seconda guerra mondiale.

Tanti i rappresentanti del movimento per la pace, come – tra gli altri – Pierangelo Milesi per le Acli, Walter Massa dell’Arci, Gianfranco Pagliarulo dell’Anpi, Alfio Nicotra dell’Associazione Ong Italiane, Fabio Alberti di Un ponte per… . E ancora Elly Schlein (Pd), Fratoianni e Bonelli (AVS), Ricciardi (5stelle)

”Oggi l’ONU è uno strumento per difendere quel bene comune globale che è estremamente concreto e quotidiano nella vita di tutti”, ha detto  Flavio Lotti, presidente della Fondazione PerugiAssisi, che ricorda con forza tutte le sfide globali che senza il contributo delle Nazioni Unite ”non avremo alcuna possibilità di vincere. Basti pensare alla crisi climatica e a quelle relative alla giustizia e all’equità sociale”.

”L’ONU di cui abbiamo bisogno è l’ONU dei Popoli che vogliono vivere insieme in pace – ha spiegato Lotti – e senza la quale abdicheremmo alla mera legge del più forte. “La pace è costruire il rispetto dei diritti fondamentali di tutti, vale a dire la risposta ai bisogni essenziali: il diritto al cibo, il diritto all’acqua, il diritto alla salute, il diritto all’istruzione. Ecco una società e una economia di pace è la cosa di cui ci dobbiamo occupare”.
L’articolo 4 della Carta ONU stabilisce che “possono diventare membri delle Nazioni Unite tutti gli Stati amanti della pace”. Il paradosso è che oggi questi stati sono 193, ma le guerre dilagano.

Secondo Marco Mascia, presidente del Centro di Ateneo per i Diritti Umani ‘Antonio Papisca’ dell’Università di Padova, ”c’è un evidente attacco sia alla Carta e ,quindi, ai grandi principi affermati nel secondo dopoguerra, sia alla istituzione…E’inconcepibile – denuncia Mascia – dover constatare che mentre il mondo brucia i capi di Stato e di Governo si concentrino su quanto avviene al loro interno, lasciando poi impuniti i crimini più atroci, come i crimini di guerra e contro l’umanità”.
La proposta sostenuta dalla società civile per rafforzare e rilanciare le Nazioni Unte riguarda la creazione di un gruppo informale di like-minded states decisi a promuovere una Convenzione Universale per il rafforzamento e la democratizzazione delle Nazioni Unite. Il prossimo appuntamento per sostenere l’iniziativa sarà per il 2025 quando in ottobre si riunirà l’Assemblea dell’ONU dei Popoli in occasione della Marcia PerugiAssisi della pace e della fraternità.

 

 

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Il giornale Italiano delle Nazioni Unite. Ha due redazioni, una a New York, l’altra a Roma.

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