ROMA, 24 GENNAIO – Dopo la batosta dell’Expo, Roma torna a sfidare Riad e stavolta l’evento internazionale in palio e’ il XI World Water Forum del 2027, il più
importante appuntamento mondiale di confronto, discussione e riflessione sui temi dell’acqua. Città per eccellenza di fontane e acquedotti, Roma ha inviato la sua proposta, e la partita stavolta e a due tra Italia e Arabia Saudita con il verdetto atteso in maggio, in occasione del Forum 2024 a Bali, in Indonesia.
Il titolo proposto dall’Italia è ‘One Water’ e Roma, ha detto il sindaco Gualtieri, è il luogo ideale. “Roma dall’inizio della sua storia è legata all’acqua. L’acqua è vita – ha sottolineato Gualtieri – ed è anche il nostro futuro”. Massicci investimenti sostengono la candidatura: ben 2 miliardi al settore idrico della Capitale per ridurre le perdite e i rischi alluvione, per le fognature, i depuratori e il raddoppio dell’Acquedotto del Peschiera che porta l’acqua a Roma. Un’opera da 1,2 miliardi per mettere in sicurezza l’approvvigionamento di milioni di persone, e dimostrare ancora una volta che Roma è, e sarà, la ‘città dell’acqua’.
Il Comitato italiano è presieduto da Maria Spena, e il dg è Emilio Ciarlo; vice sono l’assessore capitolino Ornella Segnalini, Marco Rago per la Farnesina e Massimo Gargano dell’Anbi, l’associazione delle bonifiche. La turnazione è a favore: gli ultimi Forum sono stati in Africa, in Sudamerica e in Asia.
La candidatura è stata avanzata formalmente dal sindaco e dal ministro degli Esteri Antonio Tajani lo scorso 31 dicembre, ed è sostenuta da Roma Capitale, cinque ministeri ma anche da enti pubblici e privati. L’indotto sarà forte: “Ci aspettiamo oltre 100 mila presenze da tutto il mondo”, spiegano al Comitato. La proposta sembra far leva su temi su Riad e’ meno attrezzata, ad esempio un Forum dedicato alle donne. Lo spazio espositivo sarà l’Eur, con il fulcro alla Nuvola di Fuksas ma coinvolgendo anche il Palasport, il Palazzo dei Congressi, il Salone delle Fontane, con una installazione immaginata a Piazza Navona. (@OnuItalia)