NAPOLI, 28 NOVEMBRE – Per tre giorni Napoli sarà capitale della cultura Unesco: si è infatti aperta oggi, nelle sale di Palazzo Reale, la Conferenza Unesco Cultural Heritage in the 21st Century che vede insieme rappresentanti ed esperti degli Stati membri dell’organizzazione delle Nazioni Unite. Duecento delegazioni provenienti da tutto il mondo si ritrovano fino al 29 con l’obiettivo di individuare e definire una strategia comune per la tutela del patrimonio materiale e immateriale Unesco. Le priorità della Conferenza saranno poi contenute nella carta ‘Lo spirito di Napoli’ che sarà varata a conclusione dei lavori.
Il documento conterrà focus sul rapporto tra beni materiali e immateriali, i cambiamenti climatici, i cui effetti hanno un impatto negativo anche sulla conservazione e tutela dei monumenti, e la lotta al traffico illecito di beni culturali che colpisce in modo particolare e “significativo”, è stato rimarcato, l’Italia e la Grecia.
Ad aprire la Conferenza, il messaggio del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, che ha sottolineato come “la preservazione della cultura in tutte le sue forme è fra le espressioni più alte di collaborazione fra gli Stati, oltre che fondamentale strumento di convivenza civile e di rispetto dell’altro. Un principio purtroppo ignorato oggi in tante parti del mondo” ed ha altresì evidenziato come “le nuove sfide quali l’interdipendenza sempre più stretta, il cambiamento climatico, l’urbanizzazione accelerata e i flussi migratori incontrollati ci impongono di attualizzare e ampliare gli strumenti di tutela del patrimonio, rispondendo all’imperativo di trasmetterlo intatto alle generazioni future”.
La Conferenza è organizzata da Maeci e MiC, con il contributo del Comune di Napoli.
Molti i temi che si affronteranno nella tre giorni di incontri e dibattiti, incentrati sul futuro del patrimonio culturale e monumentale cittadino. I delegati in questi giorni effettueranno anche visite presso alcuni dei principali siti culturali, storici, artistici e museali della città.
Mattarella ha rilevato anche che “la cornice di Napoli quale sede di questo evento è una scelta felice…Poche città al mondo rappresentano meglio la proficua interazione creata nei secoli tra patrimonio materiale e immateriale”, ha spiegato il Capo dello Stato. “L’agenzia delle Nazioni Unite per l’educazione, la scienza e la cultura – ha proseguito Mattarella – nasce nel dopoguerra dall’esigenza di una vasta opera di ricostruzione intesa non solo quale mero ripristino fisico del territorio, ma anche di riscoperta su basi diverse e migliori del rapporto stesso tra esseri umani. Questa esigenza è riflessa nell’atto costitutivo laddove, nell’indicare il mantenimento della pace come obiettivo primario, si disegna una stretta correlazione tra cultura, diritti e libertà fondamentali dell’individuo senza distinzioni né discriminazioni”.
A margine dell’apertura dei lavori della Conferenza Unesco è intervenuto anche il ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano. “La priorità – ha spiegato – è la definizione di un’importante carta che si chiamerà ‘Lo spirito di Napoli’ in cui vogliamo affrontare grandi questioni: il rapporto tra beni materiali e immateriali, i cambiamenti climatici che è un tema rilevante perché impatta negativamente anche sui beni culturali, sui monumenti, e su cui dovremo definire una strategia comune, la lotta al traffico illecito dei beni culturali”. L’appuntamento, ha aggiunto Sangiuliano, “vuole essere un grande momento di confronto e di scambio di esperienze tra governi per costruire insieme risposte concrete e condivise alle sfide del nostro tempo”, avendo come basi fondanti la Convenzione per la salvaguardia del patrimonio mondiale e la Convenzione per il patrimonio culturale immateriale.
Tra i temi che i delegati affronteranno c’è quello della sostenibilità del turismo, fenomeno che se da un lato aiuta lo sviluppo economico dei territori dall’altro non deve snaturarne l’identità. Ed è in questa direzione cha va la proposta avanzata dall’amministrazione comunale di Napoli e che sarà contenuta del documento conclusivo della Conferenza Unesco. “Vanno individuati strumenti di regolazione dell’uso dei centri storici – ha affermato il sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi – che consentano di regolare le attività commerciali e residenziali anche per fare in modo che le identità territoriali vengano preservate e che le comunità non vengano espulse dai centri storici“. Un tema, quello del sovraffollamento delle città e in particolare dei loro centri storici che attanaglia molti luoghi d’interesse a livello globale. Da qui la richiesta che gli Stati si dotino di strumenti anche legislativi per governare i flussi turistici al fine di evitare una turistificazione che modifichi per sempre la natura e l’identità dei centri storici.