SHAMA, 15 NOVEMBRE – ”Sono qui per darvi atto di quello che state facendo in uno scenario complesso che in questi giorni è sotto gli occhi del mondo. Vi ringrazio per il vostro spirito di sacrificio, la professionalità, l’abnegazione e la grande umanità: questo è il nostro modo di operare, la ‘via italiana’ nelle missioni che conduciamo nelle diverse aree di crisi”: con queste parole – riportate dal Comando Operativo di Vertice Interforze (COVI) – il Generale di Corpo d’Armata Francesco Paolo Figliuolo, ha salutato i militari del contingente UNIFIL schierati a Shama e della Missione Bilaterale Italiana in Libano MIBIL a Beirut concludendo una visita ufficiale di due giorni in Libano, nel corso della quale ha incontrato, tra gli altri, i vertici delle missioni italiane, il Comandante UNIFIL, l’Ambasciatrice d’Italia a Beirut e il Comandante delle Lebanese Armed Forces. All’arrivo a Naqoura, dove ha sede il Quartier Generale della missione ONU, Figliuolo ha avuto una call con il Maggior Generale spagnolo Sàenz, Head of Mission e Force Commander di UNIFIL.
La visita è proseguita nella base di Shama, dove Figliuolo è stato accolto dal Comandante del Settore Ovest di UNIFIL e National Component Commander della missione ONU, Generale di Brigata Giovanni Brafa Musicoro.
Dopo un aggiornamento sull’attuale situazione nel sud del Paese, il Comandante del COVI ha incontrato i caschi blu italiani che continuano a condurre le attività operative e logistiche nella zona di operazioni di propria responsabilità, compresa l’area a ridosso della linea di demarcazione con lo Stato di Israele, la Blue Line che in queste settimane si sta infiammando per la guerra tra Israele e Gaza.
Il Comandante del COVI ha raggiunto la base di Karantina a Beirut, dove è schierato il contingente impegnato nella missione bilaterale italiana. Rivolgendosi ai circa 70 uomini e donne della MIBIL, ha sottolineato che le Forze Armate italiane devono proseguire la loro missione in Libano. Figliuolo ha quindi elencato le numerose attività svolte dai militari italiani: da quelle di formazione e addestramento a favore della controparte libanese, alle attività di supporto alla popolazione. Tra queste ultime, ha evidenziato l’impiego di team di medici e infermieri militari italiani inquadrati nella MIBIL, grazie ai quali l’Italia sta fornendo un prezioso supporto non solo ai soldati e ai familiari degli appartenenti alle LAF, ma anche alla popolazione civile, gesto che sta riscuotendo unanime apprezzamento libanese e che consente di saldare ulteriormente gli storici legami di amicizia tra Roma e Beirut.