NEW YORK, 18 AGOSTO – La Giornata Umanitaria Mondiale ricorda quest’anno i 20 anni dall’attacco mortale al Canal Hotel di Baghdad in cui persero la vita 22 dipendenti dell’Onu tra cui il Rappresentante speciale in Iraq Sergio Vieira de Mello. “Quella tragedia ha segnato un cambiamento nel modo di operare degli operatori umanitari”, ha detto il Segretario Generale dell’Onu, Antonio Guterres: “Perché oggi, sebbene gli umanitari siano rispettati in tutto il mondo, possono anche essere presi di mira da coloro che vorrebbero far loro del male”.
Guterres ha ricordato che quest’anno, le operazioni umanitarie globali mirano a portare aiuti salvavita a 250 milioni di persone in 69 Paesi – dieci volte di più rispetto al momento dell’attentato al Canal Hotel. “Purtroppo, i finanziamenti sono molto lontani dalla realtà. Con il moltiplicarsi delle crisi, è inaccettabile che gli operatori umanitari siano costretti a ridurre gli aiuti a milioni di persone in difficoltà”.
Alla vigilia dell’anniversario, il Sottosegretario Generale dell’ONU Atul Khare ha guidato una commemorazione di fronte alla bandiera dell’ONU che sventolava sulla cima del Canal e ora e’ esposta nella sala dei visitatori dell’Assemblea Generale. “Oggi ricordiamo quei 22 colleghi che sono stati uccisi e onoriamo tutti coloro che sono sopravvissuti a quell’orribile attacco – molti dei quali sono tornati al lavoro umanitario, alcuni sono persino tornati in Iraq per continuare a servire il popolo iracheno sotto gli auspici delle Nazioni Unite. Nelle parole di Kofi Annan – e oggi segna il quinto anniversario della sua scomparsa: ‘Il servizio delle Nazioni Unite non è semplicemente un lavoro. È una vocazione, e coloro che ci hanno attaccato non ci devieranno da essa’”, ha dichiarato il Portavoce dell’ONU Stephane Dujarric, dopo aver letto i nomi delle vittime: Saad Hermiz Abona, Reham Al-Farra, Emaad Ahmed Salman Al-Jobory, Raid Shaker Mustafa Al-Mahdawi, Omar Kahtan Mohamed Al-Orfali, Leen Assad Al-Quadi, Ranilo Buenaventura, Gillian Clark, Manuel Martin-Oar Fernandez-Heredia, Arthur Helton, Rick Hooper, Reza Hosseini, Ihssan Taha Husain, Jean-Selim Kanaan, Christopher Klein-Beekman, Khidir Saleem Sahir, Alya Ahmad Sousa, Martha Teas, Basim Mahmood Utaiwi, Sergio Vieira de Mello, Fiona Watson e Nadia Younes.
Tra i dieci principali donatori del 2023 per il Fondo Centrale di Risposta alle Emergenze dell’ONU (UNCERF) e uno dei partner più solidi dell’OCHA, l’Italia ha confermato oggi il suo sostegno agli operatori umanitari in tutto il mondo e la sua determinazione nel affrontare le cause profonde delle crisi umanitarie e trovare soluzioni a lungo termine. In un messaggio su X (in precedenza Twitter), la Missione Italiana presso l’ONU ha salutato e onorato tutti gli operatori umanitari, che continuano ad essere presi di mira in tutto il mondo, mostrando rispetto per la loro dedizione. (@OnuItalia)