NEW YORK, 7 AGOSTO – I Rappresentanti Permanenti di Italia, Costa Rica, Giappone e Regno Unito, in qualità di Stati Parti dello Statuto di Roma della Corte Penale Internazionale, hanno espresso collettivamente profonda preoccupazione riguardo alla procedura penale avviata dalle autorità della Federazione Russa nei confronti del Procuratore Karim A.A. Khan e dei Giudici della Corte: Sergio Gerardo Ugalde Godínez, Rosario Salvatore Aitala e Tomoko Akane.
“La Corte rappresenta l’impegno dei suoi Stati Parti nell’assicurare la responsabilità per i crimini più gravi di interesse per l’intera comunità internazionale”, hanno dichiarato gli Ambasciatori: “È deplorevole che la Russia continui nel suo tentativo di minare il mandato della Corte, e ribadiamo il nostro impegno incrollabile a sostenere fermamente la Corte, i suoi ufficiali e il personale, così come coloro che cooperano con essa, insieme ad altri Stati Parti”.
I rappresentanti di Italia, Costa Rica, Giappone e Regno Unito hanno ribadito la loro piena fiducia nella Corte come un tribunale indipendente e imparziale, e hanno rinnovato la loro determinazione nel difendere i principi e i valori sanciti nello Statuto di Roma, preservando l’integrità della Corte senza lasciarsi intimidire da alcuna minaccia.
Con l’Italia in prima linea, le Nazioni Unite hanno celebrato il 17 luglio la Giornata Internazionale di Giustizia Penale, commemorando l’anniversario dell’adozione dello Statuto di Roma, che nel 1998 ha istituito la Corte Penale Internazionale (CPI). Quattro anni dopo, le ratifiche progressivamente accumulate dello Statuto hanno permesso di raggiungere il quorum stabilito dall’Articolo 126 (60 ratifiche), facendo sì che il testo entrasse in vigore il 1° luglio 2002.
La Corte ha rappresentato un significativo passo avanti nella creazione di un sistema giudiziario internazionale efficace e nell’affermazione del principio della responsabilità individuale per crimini di guerra, crimini contro l’umanità e genocidio. Attualmente, l’Ufficio del Procuratore, guidato da Karim Asad Ahmad Khan e con sede a L’Aia, sta conducendo 31 processi, 14 esami investigativi e 3 esami preliminari. Sono pendenti 13 mandati di arresto per individui accusati in fuga. Il 17 marzo, la Camera Pre-Tribunale II della CPI ha emesso due mandati di arresto per il Presidente russo Vladimir Putin e Maria Alekseevna L’vova-Belova, Commissario Presidenziale Russo per i Diritti dei Bambini. Proprio la scorsa settimana, Khan ha annunciato l’apertura di un’indagine su crimini di guerra commessi in Sudan nel contesto delle attuali ostilità. (@OnuItalia)