Durante l’incontro, i rappresentanti dei ministri dell’Agricoltura di numerosi Paesi del Vicino Oriente e del Nord Africa (MENA) hanno esaminato diversi casi di nuove o riemergenti fitopatie, tra cui Xylella fastidiosa su olivo, moscerino dei piccoli frutti (Drosophila suzukii), punteruolo rosso della palma (Rhynchophorus ferrugineus), verme dell’esercito autunnale (Fall armyworm) del mais (Spodoptera frugiperda), locuste (Locusta migratoria), fusariosi delle palme (Fusarium oxysporum f. sp. albedinis) e delle banane (Fusarium oxysporum f. sp. cubense), ruggine del grano (Puccinia graminis f. sp. tritici), mosca della frutta (Ceratitis capitata).
Nel corso della discussione è stata colta l’opportunità per analizzare i propri sistemi di protezione delle piante e per definire strategie comuni future, al fine di contenere la diffusione di patogeni e parassiti delle piante transfrontalieri, che rappresentano una grave minaccia per la sicurezza alimentare in contesti già gravemente colpiti dai cambiamenti climatici.
I Paesi partecipanti hanno dimostrato concretamente la loro volontà di cooperazione attraverso l’impegno a destinare risorse economiche nazionali per creare un fondo comune a sostegno delle attività di controllo e monitoraggio dell’intera area. Questa collaborazione e la strategia d’azione condivisa rappresentano un valido incentivo per convincere i Paesi donatori e le Agenzie Internazionali a fornire risorse finanziarie per sostenere gli sforzi delle amministrazioni nella Regione mediterranea.
L’attuazione di un tale piano richiede il potenziamento delle attività di assistenza tecnica e di formazione del personale, la creazione di laboratori, l’implementazione di programmi di monitoraggio e l’adozione di misure compensative per gli agricoltori costretti a distruggere le loro colture per eradicare le malattie. È fondamentale anche garantire risorse per finanziare la ricerca cooperativa.
I Paesi firmatari si sono impegnati ad avviare le procedure per destinare le risorse assegnate dagli Stati membri a un fondo comune gestito dalla FAO, una volta che la strategia sarà ufficialmente lanciata. La visita delle delegazioni alle aree colpite da Xylella fastidiosa, inoltre, ha sottolineato l’urgenza di un’azione non più solo nazionale, ma concertata a livello Regionale, evidenziando direttamente il degrado economico, sociale ed ambientale causato da patogeni e parassiti transfrontalieri in quel territorio. Si è quindi riconosciuta l’urgenza di apportare modifiche radicali ai sistemi agro-alimentari nella Regione mediterranea, al fine di renderli più efficienti, inclusivi e resilienti. Questo implica lo sviluppo di strategie per la gestione sostenibile dei parassiti e delle malattie transfrontalieri, l’adattamento ai cambiamenti climatici e l’impiego di ricerca e innovazione per garantire la sostenibilità economica dei sistemi produttivi agricoli. (@OnuItalia)