BOLOGNA, 12 GIUGNO – Il nuovo centro della UN University su ‘Big data e
Intelligenza artificiale per la gestione del cambiamento dell’habitat umano’ sara’ al Tecnopolo di Bologna. Lo ha annunciato la Regione Emilia-Romagna, che nel 2020 aveva avanzato la proposta per realizzare l’istituto insieme al ministero degli Affari esteri e della cooperazione internazionale (Maeci) e all’Unibo, accolta poi e ratificata nella 78esima seduta dal consiglio dell’Università delle Nazioni Unite alla fine di quell’anno.
L’inizio delle attività avverrà entro la metà del 2024. Sul progetto, nel triennio 2023-2025, la Regione investirà cinque milioni di euro insieme ai 6 milioni che si aggiungono ai 40 milioni stanziati dal Maeci per realizzare il complesso dell’edificio F2, futura casa – già in costruzione – del nuovo istituto dell’università Onu all’ex Manifattura Tabacchi dove è sorto il Tecnopolo.
Il nuovo istituto attirera’ studenti e docenti da tutto il mondo. L’annuncio è avvenuto nella sede della Bologna Business School di Villa Guastavillani, in occasione della due giorni di workshop che si concluderà domani “Towards a new UNU institute on Big Data and Artificial Intelligence for Managing Human Habitat Change”, con la partecipazione di esperti provenienti da tutto il mondo riuniti proprio per confrontarsi sugli obiettivi e priorità del nuovo Istituto, le ricerche da attivare e le opportunità per i talenti.
Hanno illustrato il progetto in conferenza stampa Tshilidzi Marwala, rettore dell’Università delle Nazioni Unite, Anna Maria Bernini, ministra dell’Università e della ricerca, Stefano Bonaccini, presidente della Regione Emilia-Romagna e Giovanni Molari, rettore dell’Università di Bologna. Presenti anche gli assessori regionali a Scuola, università, ricerca, agenda digitale, Paola Salomoni, e allo Sviluppo economico e green economy, lavoro, formazione e relazioni internazionali Vincenzo Colla, oltre a Matteo Lepore, sindaco di Bologna. Un videomessaggio è stato inviato da Maria Tripodi, sottosegretaria di Stato al Ministero degli Affari esteri e della Cooperazione Internazionale.
“Tre anni fa poteva sembrare impossibile. Oggi, invece, siamo qui a dire che ce l’abbiamo fatta. E ancora una volta che ce l’abbiamo fatta insieme”, ha detto Bonaccini: “Siamo orgogliosi di avere nella Data Valley dell’Emilia-Romagna una nuova sede dell’Università delle Nazioni Unite, che si occuperà, grazie a infrastrutture e competenze uniche, di una tra le sfide più urgenti e complesse, quella del cambiamento climatico, di cui anche la nostra terra sta drammaticamente pagando le conseguenze”.
Proposta dall’allora Segretario Generale dell’Onu U Thant nel 1969, l’Universita’ dell’Onu ha tenuto il suo primo anno accademico nel 1975 grazie alla generosita’ del governo del Giappone. Conta attualmente 13 istituti in 12 Paesi del mondo. Il quartier generale e’ a Tokyo. (@OnuItalia)