NEW YORK, 25 MAGGIO – Quaranta anni di conflitti in presa diretta raccontati dalle prime linee dei fronti caldi di tutto il Pianeta toccando sempre con mano la disperazione degli ultimi. È questo il senso di “Bearing Witness”, la mostra fotografica inaugurata oggi all’Istituto Italiano di Cultura che mette assieme gli scatti di Fausto Biloslavo, un veterano tra i reporter di guerra.
Praticamente non c’e’ stato conflitto degli ultimi otto lustri di cui Biloslavo non sia stato testimone: dal Libano nel 1982, per toccare l’Africa insanguinata dal post colonialismo e dalle faide intestine, dal crocevia dell’Asia al Medio Oriente dannato, per poi fare ritorno in Europa con i conflitti nei Balcani e in Ucraina.
“Fare in giornalista in zone di guerra richiede coraggio, professionalismo, competenza e equilibrio”, ha detto la premier Giorgia Meloni in un messaggio in video all’inaugurazione della mostra. “Gli occhi della guerra siamo anche noi, giornalisti, fotografi, videomaker fatalmente attratti da conflitti di ogni sorta, dimenticati o alle porte di casa. Non possiamo starne lontani, perché i reportage e le guerre non sono solo una professione, ma la nostra passione e in qualche modo anche il nostro modo di vivere la vita”, spiega Biloslavo dedicando la rassegna all’amico Almerigo Grilz, il “fratello maggiore” di una vita morto il 19 maggio 1987 mentre era impegnato in un reportage dalle prime linee della guerra civile in Mozambico.
Con gli oltre quaranta scatti esposti, compresi alcuni di Francesco Semprini, inviato di guerra che da oltre venti anni vive a New York raccontando nel profondo gli Stati Uniti e le Nazioni Unite ma anche l’Afghanistan, l’Iraq e, nell’ultimo anno, l’Ucraina, si ripercorrono i tratti salienti degli ultimi quaranta anni di storia divisi con lo spartiacque dell’11 settembre 2001. “Ho visto quegli attacchi con i miei occhi – ricorda Semprini – e da reporter ho raccontato come quella tragedia sia entrata a spinta nella storia dei conflitti del Nuovo Secolo, con la guerra al terrorismo, le primavere arabe e l’epopea dell’ISIS”. “Bearing Witness” sarà in mostra presso l’Istituto Italiano di Cultura diretto da Fabio Finotti fino al 23 giugno con una esposizione multimediale che, oltre agli scatti di Biloslavo e Semprini, vedrà la proiezione di video sulle missioni due due giornalisti. Saranno inoltre esposti i libri dei due autori, tra cui il volume “Ucraina nell’inferno dell’ultima guerra in Europa” di Biloslavo e “Twenty il nuovo secolo americano” di Semprini disponibili per la vendita al pubblico. “Siamo orgogliosi di ospitare all’Istituto Italiano di Cultura di NY le fotografie di reporter coraggiosi che hanno testimoniato la tragedia della guerra mettendo in gioco se stessi”, ha detto Finotti. (@OnuItalia)