GINEVRA, 19 MAGGIO – Quasi 61 milioni di nuovi sfollati interni sono stati registrati nel 2022: lo afferma un nuovo rapporto dell’Internal Displacement Monitoring Centre (IDMC), secondo il quale il dato rappresenta un aumento del 60% rispetto all’anno precedente e il numero più elevato mai riportato. Il Global Report on Internal Displacement (GRID) 2023 mostra che conflitti e violenze hanno causato 28,3 milioni di sfollati interni, la cifra più alta degli ultimi dieci anni, con l’Ucraina che rappresenta il 60% del totale.
L’Organizzazione Internazionale per le Migrazioni (OIM) è un partner di IDMC GRID, e fornisce dati affidabili e precisi attraverso il Displacement Tracking Matrix (DTM), la più grande fonte al mondo di dati primari sugli spostamenti interni.
Ogni anno milioni di persone sono costrette a spostarsi a causa di disastri. L’anno scorso, i disastri, tra cui le inondazioni in Pakistan e il tifone Noru nelle Filippine, hanno portato a 32,6 milioni di sfollati interni, il numero più alto mai registrato. Si prevede che il numero aumenterà in quanto la frequenza, la durata e l’intensità dei fenomeni naturali di questo tipo peggioreranno nel contesto dei cambiamenti climatici. La Banca Mondiale ha previsto che fino a 216 milioni di persone potrebbero diventare migranti climatici interni entro il 2050 se non verranno adottate misure efficaci.
“Stiamo assistendo a un numero di disastri su larga scala senza precedenti, che causano una significativa perdita di vite umane, distruzione di case, di mezzi di sussistenza e che causano un aumento di movimenti migratori forzati. Accrescere i nostri sforzi comuni per l’azione climatica e investire in canali di migrazione sicuri, regolari e ordinati è più importante che mai”, ha dichiarato il Direttore Generale dell’OIM, Antonio Vitorino.
“Stabilire le necessità delle persone costrette a spostarsi a causa di conflitti, violenza e disastri è cruciale per garantire che l’assistenza umanitaria e i servizi essenziali possano raggiungere in modo tempestivo le persone che ne hanno maggiormente bisogno.”
Il rapporto di quest’anno evidenzia l’insicurezza alimentare come motore, conseguenza e potenziale ostacolo alle soluzioni per gli sfollati interni. Crisi senza precedenti e a più dimensioni stanno diventando la norma e l’impatto sulla mobilità umana è sempre più evidente. Crisi legate agli impatti climatici in corso, agli effetti persistenti della pandemia, all’instabilità economica, all’aumento dei prezzi alimentari e alle ripercussioni globali della guerra in Europa hanno portato a livelli di insicurezza alimentare senza precedenti in gran parte del mondo nel 2022.
Nonostante queste sfide insormontabili, non si è ancora totalmente informati su come la comunità internazionale comprenda e affronti i movimenti migratori interni in contesti di conflitto e di disastro. Il rapporto IDMC GRID richiama a un intervento concreto e immediato per trovare soluzioni sostenibili alle migrazioni interne.