GINEVRA, 27 FEBBRAIO – “Proprio ieri, l’ennesimo terribile naufragio nel Mediterraneo ha causato la morte di decine di persone in cerca di un futuro migliore per sé e per i
propri figli”, ma finché “bande criminali controlleranno le rotte migratorie, le persone continueranno a morire. Abbiamo bisogno di percorsi sicuri, ordinati e legali per migranti e rifugiati. E dobbiamo fare tutto il possibile per prevenire la perdita di vite umane fornendo ricerche, soccorsi e assistenza medica, come imperativo umanitario e come obbligo morale e legale“, ha detto a Ginevra, dove ha parlato davanti alla nuova Sessione del Consiglio per i Diritti Umani, il segretario generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres. In un messaggio su Twitter, il capo dell’Onu ha sottolineato che “ogni persona che cerca di ottenere una vita migliore merita sicurezza e dignita’.
A New York, il suo portavoce Stephane Dujarric ha elaborato: “Se guardiamo il Global Compact del 2016, vediamo che stabilisce piani su come gestire la migrazione. È chiaro che alcuni Paesi del cosiddetto Global North hanno bisogno di manodopera, giusto? E il Segretario generale parla spesso del suo Paese, del Portogallo. Ma il punto è che stiamo lasciando la gestione delle rotte migratorie ai contrabbandieri. Alle bande criminali. Invece di far sì che i governi dei Paesi di origine, di transito e di destinazione trovino un accordo. Perché ci sono programmi che permettono alle persone di ottenere visti e di lavorare. Ci sono tutti questi problemi che devono essere affrontati. Ma dovrebbero essere affrontati in modo da rispettare la dignità delle persone. Nel fine settimana ho letto un articolo del
A bordo del peschereccio che si e’ spezzato in due provocando al morte di decine migranti c’erano, secondo l’Organizzazione Internazionale per le Migrazioni, circa 180 persone, tra cui famiglie e bambini, partiti dalla Turchia: per la maggior parte profughi dal Pakistan e dall’Afghanistan. Le stime del Missing Migrants Project dell’OIM ha stimato in 280 le persone che, dopo l’ultimo naufragio, hanno perso la vita nel Mediterraneo soltanto quest’anno.
“Non vogliamo più assistere al dramma della morte di poveri innocenti vittime dei trafficanti di esseri umani. Non è un capriccio dell’Italia, l’Europa deve capire che i 7mila km di costa italiana sono parte della frontiera esterna dell’Unione europea”, ha detto il ministro degli Esteri Antonio Tajani.(@OnuItalia)