DAMASCO, 22 NOVEMBRE – Il governo italiano ha approvato un contributo di 2 milioni di dollari al Programma congiunto delle Nazioni Unite sulla resilienza urbana e rurale volto a migliorare un accesso più inclusivo ai mezzi di sussistenza e ai servizi di base critici nelle aree colpite dal conflitto in Siria.
“L’Italia sostiene un approccio integrato e territoriale che risponde ai bisogni della popolazione in modo multisettoriale, creando sinergie e un impatto più sostenibile sulla vita delle persone – ha spiegato Massimiliano D’Antuono, Incaricato d’Affari dell’Ambasciata d’Italia per la Siria – In una crisi prolungata come quella siriana, è fondamentale ampliare l’approccio e includere la prospettiva della ripresa in tutti i settori degli interventi, dalla sicurezza alimentare e dai mezzi di sussistenza alla salute riproduttiva, promuovendo al contempo la protezione delle donne e delle ragazze. L’Italia è quindi lieta di contribuire al Programma Congiunto delle Nazioni Unite, che è in linea con il nostro approccio e la nostra strategia”.
Da parte sua Imran Riza, delegato delle Nazioni Unite e coordinatore umanitario, ha affermato che “è imperativo aumentare gli interventi di recupero e resilienza per rispondere efficacemente alle crescenti esigenze nel paese”.
Riza ha accolto con favore la partecipazione dell’Italia al programma congiunto, che è attualmente l’unico meccanismo di fondi comuni con finanziamenti pluriennali dedicati alla ripresa precoce e all’assistenza alla resilienza in Siria. Finanziato finora dalla UE e dalla Norvegia e attuato congiuntamente da sei agenzie delle Nazioni Unite che partecipano al programma congiunto – FAO, UNDP, UNFPA, UN Habitat, UNICEF e WFP – il programma ha dimostrato di essere una modalità efficace e ad alto impatto per rafforzare le risposte multisettoriali alle complesse sfide di resilienza che le comunità siriane vulnerabili devono affrontare.Riza ha osservato che la partecipazione dell’Italia a questo programma di resilienza rafforza la fiducia dei partner delle Nazioni Unite nel fornire soluzioni integrate di resilienza, segnalando al contempo alle comunità colpite dalla crisi l’impegno della comunità internazionale per aiutarle a ricostruire le loro vite.
Il programma congiunto è stato sperimentato a Dara’a e Deir Ezzor. Con il contributo dell’Italia e con il continuo sostegno dell’UE e della Norvegia, sarà possibile consolidare ulteriormente i successi di resilienza in queste zone colpite dalla crisi.