NEW YORK, 18 NOVEMBRE – La Dieta Mediterranea e’ un esempio tangibile di una forza trainante per lo Sviluppo Sostenibile ed un modello di eccellenza per garantire sistemi alimentari sostenibili toccando le varie dimensioni sociale, economica e ambientale. Lo ha detto il Rappresentante permanente italiano all’ONU, ambasciatore Maurizio Massari, aprendo al Palazzo di Vetro, l’evento “Dieta mediterranea – Stile di vita per un futuro sostenibile” co-organizzato dall’Italia in occasione della Settimana della cucina italiana nel mondo insieme all’UNESCO, il Future Food Institute, il comune di Pollica, il Centro Studi Dieta Mediterranea ‘Angelo Vassallo’ e la missione permanente del Marocco con il sostegno del ministero dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste.
Moderato da Sara Roversi del Future Food Institute, l’evento si e’ svolto nell’anno del coordinamento italiano (attraverso il Comune di Pollica) della rete di Comunità Emblematiche della Dieta Mediterranea UNESCO. “La scienza ci fornisce le prove a dimostrazione che la Dieta Mediterranea è una delle diete e stili di vita più importanti per le persone, il pianeta e la prosperità ed è quindi uno dei nostri alleati per accelerare la nostra azione sull’Agenda 2030”, ha detto Massari: “Imperniata su un insieme di competenze, conoscenze, ma anche riti, simboli e tradizioni sulla preparazione, produzione, condivisione e consumo del cibo, e’ una dieta che va protetta e promossa insieme alle altre diete tradizionali. In un mondo in rapida trasformazione, dobbiamo garantire che diete sane, tradizionali e sostenibili rimangano al centro dei sistemi alimentari, della sicurezza alimentare e della nutrizione, proteggendole dalle minacce alla loro unicità e valore”.
Il vice-direttore della FAO Maurizio Martina e il Ministro delle Politiche Agricole, la Sovranita’ Alimentare e le Foreste, Francesco Lollobrigida, hanno mandato video-messaggi: “I sistemi agroalimentari non lavorano in modo ottimale se non riescono a rendere possibili diete salutari per tutti. Si parla tanto di un approccio globale unico alla dieta, ma non e’ il metodo adatto. L’omologazione del cibo non ha futuro, dobbiamo invece affidarci a una pluralità di diete e in particolari a quelle locali, di cui quella Mediterranea e’ esempio”. Concetto raccolto da Lollobrigida: “E’ mia responsabilità tutelare i prodotti della nostra Dieta Mediterranea e difenderli dall’omologazione verso un modello produttivista, centrato sulle quantità a scapito della qualità”.
Secondo il Ministro “occorre impegnarsi a proporre l’educazione alimentare a tutti i livelli, evitando soluzioni semplicistiche che si dimostrano inadeguate ed ingannevoli, oltre che distorsive del mercato. E’ questo il caso del cosiddetto Nutriscore e di altri meccanismi che disorientano il consumatore, anziché informarlo affinché possa compiere scelte libere, consapevoli e adatte alla propria dieta”.
Nel corso panel si sono alternati interventi di Luigi Scordamaglia, AD di Filiera Italia; Pier Luigi Petrillo, Professore di Diritto Comparato dei Beni Culturali e Presidente del Comitato Mondiale di Esperti della Convenzione per la Salvaguardia del Patrimonio Culturale Immateriale dell’UNESCO che ha definito il riconoscimento della Dieta Mediterranea nel 2010 come patrimonio immateriale dell’umanita’ una vera e propria svolta; Michael Sperling del Culinary Institute of America (CIA) e Stephen Ritz, di Green Bronx Machine. Stefano Pisani, Sindaco di Pollica, Comunità Emblematiche dell’UNESCO per la Dieta Mediterranea ed ex presidente globale del Slow Cities Network ha reso omaggio ai “genitori della Dieta Mediterranea”, Ancel e Margaret Keys: scienziati americani che negli anni Sessanta, avendo preso casa in una frazione del suo Comune, intuirono le proprieta’ benefiche per la salute della dieta degli abitanti portandole alla ribalta in tutto il mondo.
Hanno inoltre dato il loro contributo Ana Paula Martins, sindaca di Tavira, Comunità Emblematiche della Dieta Mediterranea UNESCO per il Portogallo; Mohamed Sefiani, sindaco di Chefchaouen e ambasciatore regionale del Patto Globale dei Sindaci per il Clima e l’Energia (GCOM); Jelena Ivanišević, Focal Point per la Dieta Mediterranea per la Comunità Emblematiche UNESCO di BRAČ AND HVAR, Croazia; Benedetto Zacchiroli, Presidente della Coalizione Internazionale delle Città Inclusive e Sostenibili dell’UNESCO (ICCAR).
Oggi un rapporto UNESCO su cibo e cultura ha dato all’Italia il primato mondiale dei riconoscimenti UNESCO nel settore dell’agro-alimentare: con 5 sui 68 totali assegnati a livello globale, il nostro Paese si posiziona al primo posto nella classifica. A seguire il Marocco con quattro riconoscimenti Unesco, tre a Turchia e Azerbaigian, due a Belgio, Francia, Spagna, Tunisia, Giappone, Corea e Messico. I rimanenti sono uno a testa in vari altri Paesi. (@OnuItalia)