PISA, 26 OTTOBRE – E’ stata presentata oggi al pubblico la cattedra Unesco dell’Università di Pisa, la prima in Italia in Comunità energetiche rinnovabili, che contribuirà alla missione dell’agenzia delle Nazioni Unite per la diffusione di programmi di sviluppo sostenibile attraverso la promozione dell’uso e della produzione di energia pulita.
Il progetto elaborato dall’Ateneo pisano si propone di sviluppare uno strumento che è diventato particolarmente attuale anche in termini di autosufficienza e sicurezza energetica, oltre che di contribuire al programma dell’Unesco mirato a risolvere le esigenze prioritarie dell’Africa, attraverso il coinvolgimento di partner africani nella progettazione di strutture energetiche sostenibili specificamente basate sulle caratteristiche dei loro paesi. L’obiettivo finale è quello di definire principi e strumenti tecnici di progettazione per la simulazione e la definizione di comunità energetiche completamente autonome attraverso metodi innovativi per l’integrazione di sistemi elettrici e termici, alimentati solo da fonti rinnovabili prodotte localmente. In questo senso è necessario prefigurare un caso di studio del tutto innovativo, ribaltando l’attuale paradigma in cui le risorse energetiche si adattano alle richieste e ai bisogni degli utenti ed esaminando invece una nuova prospettiva in cui sono i fabbisogni energetici degli utenti ad adeguarsi alle risorse energetiche disponibili, sia in termini di consumi complessivi che di distribuzione oraria.
La cattedra, spiega l’ateneo, nasce dalla collaborazione dei dipartimenti dell’area di ingegneria, di informatica, di giurisprudenza, di chimica e chimica industriale, di Scienze agrarie, alimentari e agro-ambientali, di Scienze politiche e di Economia e Management. Partner dell’iniziativa sono Eni e Électricité de France (Edf), Cnr e Cnr francese, oltre a più di 30 università di tutto il mondo e alle diverse istituzioni pisane e toscane. “E’ il coronamento di un disegno che l’Università di Pisa ha iniziato a tracciare molti anni fa – ha spiegato il rettore, Paolo Mancarella – e attraverso il quale vogliamo contribuire a ricomporre le fratture sociali e ambientali determinate da un modello di sviluppo ormai insostenibile”.
Secondo il presidente dell’Eni, Lucia Calvosa, “l’integrazione con gli altri è una leva fondamentale per rendere un’azienda un importante promotore degli obiettivi di sviluppo e sostenibilità, nonché portatore di un’effettiva crescita economica a beneficio del contesto sociale in cui essa opera: Eni crede fortemente in questa integrazione e ci adoperiamo costantemente per attuarla”. Il progetto dell’ateneo pisano intende definire principi e strumenti tecnici di progettazione per la simulazione e la definizione di comunità energetiche completamente autonome attraverso metodi innovativi per l’integrazione di sistemi elettrici e termici, alimentati solo da fonti rinnovabili prodotte localmente”. (@OnuItalia)