TORINO, 17 OTTOBRE – Un secondo gruppo di quattro minori soli, beneficiari del progetto Pagella in tasca, Canali di studio per minori rifugiati è arrivato all’aeroporto di Torino. Promosso dall’organizzazione umanitaria INTERSOS insieme ad UNHCR, Agenzia ONU per i Rifugiati e realizzato grazie a un protocollo d’intesa con i Ministeri degli Esteri , dell’Interno e del Lavoro, all’impegno della società civile, e del Comune di Torino, il progetto ha già visto l’arrivo di un primo gruppo di cinque minori giunti in Italia lo scorso anno.
I partecipanti al progetto, sono minori di età tra i 16 e i 17 anni, originari del Darfur, in Sudan, e rifugiati in Niger e sono stati selezionati sulla base della loro motivazione allo studio in seguito ad una attenta valutazione. Tutti e quattro i ragazzi sono fuggiti da soli verso la Libia, dove hanno subito maltrattamenti e sfruttamento, prima di trovare protezione in Niger.
Grazie ad una borsa di studio di 12 mesi, i ragazzi entrano in Italia con un visto di ingresso per studio, possibilità prevista dalla legge ma mai utilizzata in precedenza per minori rifugiati, per conseguire la licenza media e successivamente proseguire il percorso nella scuola secondaria superiore o nella formazione professionale. Saranno inoltre ospitati da famiglie selezionate e formate dal Comune di Torino, e riceveranno un supporto educativo, legale e psicologico.”Pagella in tasca rappresenta la prima sperimentazione al mondo di un canale d’ingresso sicuro promosso dalla società civile e dedicato ai minori non accompagnati rifugiati, attualmente esclusi dai corridoi umanitari e dalla maggior parte degli altri canali di ingresso regolari – spiega Cesare Fermi, Direttore Regionale per l’Europa di INTERSOS – I minori sono accolti da famiglie affidatarie valutate idonee dai servizi sociali, a differenza di quanto accade alla quasi totalità dei minori non accompagnati presenti in Italia, che sono accolti in strutture. I risultati ottenuti dai ragazzi arrivati nel 2021 sono la prova che questo tipo di accoglienza diffusa, in famiglia, facilita l’inclusione sociale e il successo nello studio”.
”Progetti come Pagella in Tasca rappresentano un’alternativa ai viaggi irregolari e pericolosi nei quali troppo spesso perdono la vita i rifugiati e sono al tempo stesso una dimostrazione tangibile di solidarietà e condivisione delle responsabilità tra Stati – ha dichiarato Chiara Cardoletti, Rappresentante UNHCR per Italia, Santa Sede e San Marino – ”L’Italia si dimostra ancora una volta all’avanguardia nello sviluppo di programmi simili e UNHCR è felice di continuare a lavorare insieme ai ministeri, alle autorità locali e alla società civile per offrire sempre più opportunità come questa ai rifugiati”.
Insieme con INTERSOS e UNHCR, sono partner del progetto il Comune di Torino, la rete CPIA Piemonte, l’Arcidiocesi di Torino, la cooperativa Terremondo e le associazioni ASAI, Mosaico e Frantz Fanon.
Il progetto è realizzato con il sostegno della Conferenza Episcopale Italiana, della Fondazione Migrantes, di Acri, della Fondazione Compagnia di San Paolo e della Commissione Europea.