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venerdì, Luglio 26, 2024

Rifugiati: UNHCR, 92 migranti nudi al confine Grecia-Turchia. E c’è anche il caso della Lettonia

UNHCR, the UN Refugee Agency
@Refugees
UNHCR is deeply distressed by the shocking reports and images of 92 people, who were reported to have been found at the Greek-Turkish land border, stripped of their clothes. We condemn such cruel and degrading treatment and call for a full investigation into this incident.

ROMA, 17 OTTOBRE – Le Nazioni Unite si sono dette ”sconvolte e angosciate” dopo che numerosi organi di stampa hanno diffuso le crude immagini di 92 migranti – per lo più provenienti da Siria e Afghanistan – che sarebbero stati costretti dalla Turchia ad attraversare nudi il confine con la Grecia.

Il confine greco-turco sul fiume Evros

L’Agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati, ha fatto sapre di essere ”profondamte angosciata” da quelle immagini, che raffigurano uomini completamente nudi che si stringono fra loro impauriti presso il fiume Evros che in quella zona fa da confine tra i due paesi, mentre Grecia e Turchia continuano a scaricarsi reciprocamente la colpa.
Atene ha attribuito le responsabilità dell’accaduto ad Ankara, definendone il comportamento una ”vergogna per la civiltà”. Al contrario, le autorità turche hanno definito le accuse del loro vicino settentrionale come fake news, accusando a loro volta gli ellenici di ”crudeltà”. Entrambe le parti, però, hanno espresso il loro ”profondo dolore” per le storie e le fotografie sconvolgenti dei migranti, e l’UNHCR ha chiesto l’apertura di un’indagine.
Le immagini si riferiscono a venerdì scorso, quando vicino al confine greco-turco sono stati ritrovati 92 uomini nudi, alcuni dei quali con vistose ferite, principalmente provenienti dalla Siria e dall’Afghanistan. La polizia greca ha dichiarato di averli messi tutti in salvo, fornendogli prima assistenza, vestiti e cibo. Come e perché gli uomini abbiano perso i loro indumenti rimane però un mistero. Dalle prime indagini, sembrerebbe che i migranti siano entrati in territorio greco dalla Turchia a bordo di gommoni.
Parlando alla BCC, un rappresentante dell’UNHCR ha espresso ”grande dolore per le terribili storie di ognuno e le terribili fotografie”, ma ha detto di non essere ancora riuscito a comunicare personalmente con il gruppo, esprimendo tuttavia ottimismo sulla possibilità di farlo nei prossimi giorni. Appena pochi giorni fa un rapporto UE criticava alcuni dipendenti di alto livello di Frontex per aver insabbiato i respingimenti di migranti illegali dalla Grecia alla Turchia, cosa che sia Atene che l’agenzia frontaliera europea smentiscono.

I migranti dopo essere stati soccorsi

MA C’E ANCHE LA LETTONIA

in un rapporto sulla Lettonia, pubblicato  da Amnesty International, vengono denunciati violenti respingimenti di migranti e rifugiati al confine con la Bielorussia e gravi violazioni dei diritti umani commesse nei loro confronti, tra cui detenzioni segrete e persino la tortura.

”Ci costringevano a rimanere nudi, a volte ci picchiavano e poi ci obbligavano a tornare indietro in Bielorussia, in alcuni casi anche attraversando un fiume la cui acqua era molto fredda. Ci dicevano che ci avrebbero sparato se non avessimo attraversato il confine”.
“Dormivamo nella foresta, sotto la neve. Accendevamo dei fuochi per riscaldarci. C’erano lupi e orsi”.
Sono le testimonianze raccolte da Amnesty che non provengono da una brutale dittatura ma da uno stato membro dell’Unione europea. Il rapporto, intitolato ”O tornerai a casa tua o non lascerai mai la foresta”, rivela il brutale trattamento di migranti e rifugiati, bambini compresi, trattenuti arbitrariamente in strutture segrete all’interno della foresta e costretti illegalmente e con la violenza a tornare in Bielorussia.
Molti di loro sono stati picchiati e sottoposti a scariche elettriche con le pistole taser, anche sui genitali. Alcuni sono stati obbligati a tornare”“volontariamente” nei paesi di origine.

Profughi al confine con la Lettonia

Questa situazione è iniziata il 10 agosto 2021, quando a seguito dell’aumento del numero di migranti e rifugiati incoraggiati dalla Bielorussia ad arrivare al confine, le autorità lettoni hanno posto in vigore lo stato d’emergenza che le autorità lettoni hanno ripetutamente prorogato e attualmente è in vigore fino a novembre, nonostante la diminuzione degli arrivi alla frontiera e la loro stessa ammissione che il numero dei tentativi d’ingresso era il risultato di più attraversamenti da parte delle medesime persone.
Il rapporto di Amnesty International sulla Lettonia ha seguito ad altri analoghi rapporti sullo stesso tema, riguardanti Bielorussia, Polonia e Lituania.

Maria Novella Topi
Maria Novella Topihttps://onuitalia.com
Maria Novella Topi è stata a lungo capo servizio della Redazione Esteri dell'Ansa. Tra le sue missioni l'Albania (di cui ha seguito per l'agenzia la caduta del comunismo e le successive rivolte), l'Iraq e la Libia. Ha lavorato per lunghi periodi nell'ufficio di corrispondenza di Parigi. Collabora da Roma a OnuItalia.

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