ROMA, 12 SETTEMBRE – Secondo l’UNPD – l’agenzia Onu che si occupa di sviluppo – la pandemia mondiale di Covid ha riportato il pianeta indietro di 5 anni: per la prima volta dalla sua creazione infatti più di 30 anni fa, l’Indice di Sviluppo Umano è diminuito per due anni di fila, nel 2020 e nel 2021, tornando al livello del 2016.
Secondo l’ultimo rapporto stilato dall’Onu, “Uncertain Times, Unsettled Lives: Shaping our Future in a Transforming World”, lanciato i dall’UNDP, il declino riguarderebbe più del 90% dei Paesi del pianeta e la guerra in Ucraina con le conseguenti crisi energetiche e alimentari potrebbe peggiorare le cose. ”L’immenso declino” viene definito dall’Unpd. E con l’autunno alle porte, e l’inverno non troppo lontano, viene da chiedersi quando questa tendenza potrà essere invertita. Tra nuove varianti, lockdown, ma anche innovativi vaccini – a esempio quello inalabile cinese prodotto dal gruppo farmaceutico CanSino Biologics -, si spera di poter contenere gli effetti devastanti che si sono visti a inizio pandemia. E’ la prima volta, nei 32 anni in cui l’UNDP lo ha calcolato, che l’indice di sviluppo umano, che misura la salute, l’istruzione e il tenore di vita di una nazione, è diminuito a livello globale per due anni consecutivi. Lo sviluppo umano è tornato ai livelli del 2016, invertendo gran parte dei progressi verso gli obiettivi di sviluppo sostenibile.
Il mondo, stritolato da molteplici crisi e incapace di affrontare alla radice i problemi, senza un brusco cambiamento di rotta, potrebbe andare verso nuove privazioni e ingiustizie, avverte UNDP. Il rapporto sostiene che strati di incertezza si stanno accumulando e interagiscono per sconvolgere la vita in modi inediti. Gli ultimi due anni hanno avuto un impatto devastante per miliardi di persone in tutto il mondo, quando crisi come COVID-19 e la guerra in Ucraina hanno colpito duramente e hanno interagito con radicali cambiamenti sociali ed economici e pericolosi cambiamenti planetari
L’inversione è quasi universale in quanto oltre il 90% dei paesi ha registrato un calo del proprio punteggio HDI nel 2020 o nel 2021 e oltre il 40% è diminuito in entrambi gli anni, segnalando che la crisi si sta ancora approfondendo per molti. EmMentre alcuni paesi stanno iniziando a rimettersi in piedi, la ripresa è disomogenea e parziale, ampliando ulteriormente le disuguaglianze nello sviluppo umano. L’America Latina, i Caraibi, l’Africa subsahariana e l’Asia meridionale sono stati colpiti in modo particolarmente duro.
Il rapporto esplora il motivo per cui il cambiamento necessario non sta avvenendo e suggerisce che ci sono molte ragioni, tra cui come l’insicurezza e la polarizzazione si stanno alimentando a vicenda oggi per prevenire la solidarietà e l’azione collettiva di cui abbiamo bisogno per affrontare le crisi a tutti i livelli. Nuovi calcoli mostrano, ad esempio, che coloro che si sentono più insicuri hanno anche maggiori probabilità di avere opinioni politiche estreme.
Per tracciare un nuovo corso, il rapporto raccomanda di attuare politiche incentrate sugli investimenti – dalle energie rinnovabili alla preparazione alle pandemie e alle assicurazioni, compresa la protezione sociale, per preparare le nostre società agli alti e bassi di un mondo incerto. Mentre l’innovazione nelle sue molteplici forme – tecnologica, economica, culturale – può anche costruire capacità per rispondere alle sfide future. “Per navigare nell’incertezza, dobbiamo raddoppiare lo sviluppo umano e guardare oltre il miglioramento della ricchezza o della salute delle persone”, ha affermato Pedro Conceição dell’UNDP, autore principale del rapporto. “Questi rimangono importanti. Ma dobbiamo anche proteggere il pianeta e fornire alle persone gli strumenti di cui hanno bisogno per sentirsi più sicuri, ritrovare un senso di controllo sulle loro vite e avere speranza per il futuro”.