NEW YORK, 13 LUGLIO – Nei luoghi in cui sono schierate le forze di pace delle Nazioni Unite, ”la disinformazione è un’arma che può fare la differenza tra pace e guerra, vita e morte”, ha avvertito il Segretario Generale dell’ONU, Antonio Guterres, parlando al Consiglio di sicurezza. Secondo Guterres molti caschi blu considerano le false notizie una minaccia grave alla loro sicurezza. Ne è un esempio il Mali, (proprio pochi giorni fa sono stati uccisi due caschi blu dispiegati nel paese) dove su Facebook è stata pubblicata una falsa lettera in cui si affermava che le forze di pace stavano collaborando con gruppi armati. Il messaggio è diventato virale su WhatsApp ed è stato ripreso dai media nazionali.
”Questa lettera falsa ha alimentato l’ostilità e il risentimento nei confronti delle forze di pace, rendendo ancora più difficile il loro compito fondamentale di proteggere i civili” ha spiegato Guterres. “Le forze di pace affrontano terroristi, criminali, gruppi armati e i loro alleati, molti dei quali hanno accesso a potenti armi moderne e hanno interesse a perpetuare il caos in cui prosperano – ha aggiunto il capo delle Nazioni Unite – e le armi brandite non sono solo pistole ed esplosivi: la disinformazione e l’incitamento all’odio sono sempre più utilizzati come armi da guerra“.
“La comunicazione strategica, credibile, accurata e incentrata sull’uomo, è uno dei nostri strumenti migliori e più convenienti per contrastare la minaccia”, ha detto ancora il Segretario generale, secondo cui ”una comunicazione appropriata crea fiducia e ottiene sostegno politico e pubblico. Consente alla popolazione locale di comprendere meglio le nostre missioni e mandati e, a sua volta, permette ai nostri operatori di pace di conoscere le preoccupazioni, le aspettative e le speranze della popolazione locale. Può creare uno spazio sicuro per la riconciliazione e la costruzione della pace per lavorare e fornire alle donne, ai giovani e alla società civile un migliore accesso ai processi di pace”.
Per migliorare le comunicazioni strategiche nel mantenimento della pace, Guterres ha delineato sei azioni concrete in corso, a partire dall’adozione di “un approccio di missione completa” attraverso componenti in uniforme e civili per la comunicazione sul campo in rete. In secondo luogo, ha detto che i leader della missione devono garantire che le comunicazioni strategiche siano pienamente integrate nella loro pianificazione e nel processo decisionale.
In terzo luogo, l’orientamento e la formazione devono essere forniti alle missioni, compresa la condivisione delle migliori pratiche. In quarto luogo, è necessario utilizzare gli strumenti migliori per contrastare la disinformazione e l’incitamento all’odio.
In quinto luogo, ha chiesto un monitoraggio continuo delle campagne di informazione delle Nazioni Unite, per valutarne l’efficacia.
“Mentre viviamo in un mondo sempre più digitale, la comunicazione diretta da persona a persona rimane spesso il modo più potente per costruire fiducia e contrastare le false narrazioni”, ha affermato Guterres.
Infine, ha chiesto migliori comunicazioni strategiche per rafforzare la responsabilità e porre fine alle cattive pratiche, compresa la lotta allo sfruttamento e agli abusi sessuali.