GINEVRA, 23 GIUGNO – “Una componente chiave del diritto all’istruzione è l’educazione ai diritti umani”. Lo ha affermato oggi il Rappresentante Permanente d’Italia presso le Nazioni
Unite e le altre Organizzazioni Internazionali a Ginevra, Ambasciatore Gian Lorenzo Cornado, nel corso del Dialogo Interattivo con la Relatrice Speciale sul diritto all’istruzione, Koumbou Boly Barry, nell’ambito della 50ma sessione del Consiglio Diritti Umani.
L’Ambasciatore Cornado – precisa una nota della Rappresentanza – ha osservato che, in quanto membro della Piattaforma per l’Educazione e la Formazione ai Diritti Umani, l’Italia è impegnata a promuovere l’educazione ai diritti umani, a livello nazionale e internazionale, anche in linea con l’Agenda 2030 delle Nazioni Unite e in particolare con l’Obiettivo di Sviluppo Sostenibile n.4. Cornado ha anche ricordato l’adozione lo scorso anno del quinto “Piano nazionale di azione e di interventi per la tutela dei diritti e lo sviluppo dei soggetti in età evolutiva”, che contiene disposizioni volte a promuovere e favorire la conoscenza della Convenzione delle Onu sui Diritti del Fanciullo.
Istruzione digitale non sostituisce quella in presenza, ma puo’ ampliare l’accesso
L’Ambasciatore ha quindi invitato tutti gli Stati Membri a valutare i progressi compiuti per realizzare a livello nazionale l’educazione e la formazione ai diritti umani, sottolineando come l’Italia abbia incluso la promozione dell’istruzione digitale, insieme alla riduzione del digital divide, compreso il gender digital divide, tra le priorità della Presidenza Italiana del G20 dello scorso anno. Come evidenziato nell’intervento nazionale, se da un lato l’istruzione digitale non può sostituire quella in presenza, dall’altro l’introduzione e l’impiego della tecnologia digitale – che pongano lo studente al centro e in modo adeguato all’età – possono migliorare la disponibilità e l’accessibilità di un’istruzione di qualità per
tutti. (@OnuItalia)