ROMA, 23 GIUGNO – In apertura della seconda Conferenza nazionale della cooperazione allo sviluppo Co-Opera 2022 a Roma, il Ministro degli esteri Luigi Di Maio ha reso omaggio a tutti coloro che hanno perso la vita mentre si adoperavano per costruire un mondo più equo e giusto. Tra questi, in tempi più recenti, l’ambasciatore Luca Attanasio, il
Carabiniere Vittorio Iacovacci, e l’autista del Pam, Mustapha Milambo, uccisi nel febbraio 2021 mentre erano in missione umanitaria nella regione dei Grandi Laghi. Mario Paciolla,
volontario delle Nazioni Unite morto in Colombia nel luglio 2020 in circostanze ancora da chiarire. Paolo Dieci, Presidente del Comitato Internazionale per lo Sviluppo dei Popoli, che ha perso la vita nel 2019 in un incidente aereo in Etiopia. Al loro ricordo si ispira anche il nostro contributo alla costruzione un futuro in cui nessuno sia lasciato indietro”, ha detto Di Maio tra gli applausi della platea.
Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella e Di Maio hanno inaugurato la conferenza che ha lo scopo di favorire la partecipazione dei cittadini nella definizione delle politiche di cooperazione allo sviluppo ed è co-organizzata dalla Direzione Generale per la Cooperazione allo Sviluppo del MAECI insieme all’Agenzia italiana della Cooperazione allo Sviluppo, con la Media Partnership della RAI.
La conclusione dei lavori, il 24 giugno, sarà affidata alla Vice Ministra degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale Marina Sereni. Intanto Di Maio ha tirato il bilancio partendo dalla riforma del 2014 del Sistema della Cooperazione Italiana: “Abbiamo lavorato per incrementare le risorse dedicate alla cooperazione allo sviluppo che nel 2021 hanno raggiunto gli oltre 5 miliardi di euro, ossia lo 0,28% del rapporto tra Aiuto Pubblico allo Sviluppo e Reddito Nazionale Lordo. Volendo tirare un bilancio della riforma a sei anni dalla
sua adozione, possiamo prendere atto della validità e dell’efficacia dei suoi tratti distintivi, ancor più a fronte delle tensioni geopolitiche e delle emergenze umanitarie che hanno segnato questi anni, aggravando crisi preesistenti e generandone di nuove, con ripercussioni su scala globale”, ha detto il ministro.
Di Maio ha detto che la cooperazione italiana si concentra soprattutto sul continente africano, in cui si collocano undici dei suoi venti paesi prioritari. “L’impegno dell’intero sistema italiano di cooperazione in Africa ha visto un significativo aumento nel triennio 2018-20 che è passato da circa 340 milioni di euro erogati nel 2018 aicirca 438 erogati nel 2020, secondo dati certificati dall’Ocse, un ulteriore segnale della nostra volontà di consolidare il partenariato con questi Paesi e di creare un proficuo dialogo con le loro società civili per affrontare insieme sfide di sicurezza, di sviluppo sostenibile e di gestione più efficace del fenomeno migratorio”.
E d’altra parte, l’aggressione russa all’Ucraina mette a rischio sicurezza del mediterraneo,
causando scarsità e aumento dei prezzi di risorse energetiche, cereali e fertilizzanti. Queste tensioni sui mercati mettono a ulteriore repentaglio la sicurezza di un’area che, dalla Libia
al Libano, è già attraversata da numerosi fattori di instabilità, accrescendo l’insicurezza alimentare, con potenziali riflessi negativi anche in termini di tensioni
sociali e flussi migratori, ha detto Di Maio sottolineando che “la lotta all’insicurezza alimentare è un obiettivo prioritario della cooperazione italiana”. (@OnuItalia)