ROMA, 12 APRILE – Lo scopo e’ di promuovere l’integrazione dei rifugiati attraverso l’attivazione di relazioni di tutoraggio con volontari: grazie al sostegno dell’Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai attraverso i fondi 8×1000, e’ partito oggi il progetto Community Matching avviato dall’Agenzia ONU per i Rifugiati (UNHCR) insieme a Refugees Welcome Italia Onlus e Centro Immigrazione Asilo Cooperazione Internazionale (CIAC) per dare una risposta efficace anche alle esigenze delle persone in fuga dalla guerra in Ucraina strutturando la straordinaria espressione di solidarietà di tanti singoli cittadini e favorendo da subito processi di integrazione sul territorio e nelle comunità.
Il programma vede coinvolte le città di Bari, Torino, Roma, Milano, Palermo e Napoli, le stesse municipalità con cui l’UNHCR ha sviluppato un percorso di buone pratiche per l’integrazione e che recentemente hanno sottoscritto la Carta per l’Integrazione.
“Mi piacerebbe conoscere veramente altre persone e imparare come si comportano e vivono qui in Italia, stando insieme ci si conosce”. Fanta, giovane ivoriana arrivata in Italia alcuni anni fa con un figlio piccolo, riassume così la sua esperienza nel progetto che punta a creare relazioni mutualmente positive sia per i rifugiati che per le comunità che li accolgono. Le persone rifugiate ricevono un aiuto concreto dai volontari nell’affrontare piccole e grandi sfide della vita di tutti i giorni, supporto emotivo nelle decisioni così come nello studio o nel lavoro, condividono amicizie e momenti di svago, occasioni per parlare italiano e per scoprire la città insieme a nuovi amici. Il progetto crea vere e proprie relazioni di tutoraggio che si concretizzano in un accompagnamento competente e discreto, affinché esse non cadano in fraintendimenti e paure reciproche.
“I rifugiati devono affrontare molti aspetti pratici relativi alla loro integrazione che possono rivelarsi complessi in un contesto che non è loro familiare, anche a causa di barriere linguistiche. I volontari sono figure chiave per offrire un supporto personalizzato, flessibile e informale, in cui la persona rifugiata possa trovare un mentore e un aiuto quotidiano. Questo tipo di relazione non solo rappresenta un valore aggiunto per favorire processi d’integrazione più efficaci e sostenibili nel tempo, ma contribuisce anche a costruire, attraverso nuovi legami, comunità più coese”, ha dichiarato Chiara Cardoletti, Rappresentante UNHCR per l’Italia, La Santa Sede e San Marino.
Le persone interessate a partecipare al programma, possono iscriversi sul sito buddy.unhcr.it, compilando un semplice modulo. Sul sito è disponibile anche un kit di materiali di promozione. (@OnuItalia)