STRASBURGO, 1 APRILE – Almeno 59 edifici religiosi colpiti, 12 musei e sei teatri danneggiati, “e questa lista non è esaustiva”, ha detto oggi, intervenendo alla riunione dei ministri della Cultura del Consiglio d’Europa, il responsabile ucraino Oleksandr Tkachenko. Ferma dalla riunione la condanna di Mosca: “Occorre escludere la Russia dall’UNESCO, proprio com’è successo meno di un mese fa al
Consiglio d’Europa”, ha chiesto Tkachenko ai colleghi riuniti sotto la presidenza dell’italiano Dario Franceschini.
“Voglio ribadire a nome dell’Italia, e credo a nome di tutti voi, la più ferma condanna per l’invasione dell’Ucraina da parte della Federazione russa”,
ha detto il ministro italiano nell’aprire la conferenza voluta dall’Italia che in questo momento presiede l’esecutivo del Consiglio. “Quando abbiamo pensato a questa
riunione non immaginavamo che ci saremmo dovuti confrontare con una sfida ancor più grande delle tante già sul tavolo: la guerra mossa contro uno Stato membro dell’organizzazione. Una guerra inimmaginabile che dilania il continente europeo tre quarti di secolo dopo la riconciliazione, di cui proprio il Consiglio d’Europa, è stato grande protagonista. Davanti alla distruzione e all’insensatezza – ha aggiunto – la cultura deve offrire comunque risposte e opportunità di rigenerazione quando sarà il
momento della ripartenza”.
Un segnale tangibile del sostegno a Kiev e’ venuti nella dichiarazione finale che si impegna a “sostenere le iniziative che permetteranno di indire un anno della cultura ucraina” anche con il coinvolgimento di quanti sono fuggiti dalla guerra e si trovano
ormai nei paesi europei. “Questa è un’iniziativa che permette di aiutare gli artisti di questo Paese ed è anche uno strumento per far conoscere la ricchezza della sua cultura ai cittadini europei”, ha osservato Franceschini. Nella dichiarazione si afferma anche il sostegno attraverso programmi di collaborazione agli artisti, ai professionisti della cultura, del patrimonio e della creatività, oltre che agli
scienziati ucraini. Viene infine chiesto al Consiglio d’Europa di sviluppare un programma di rafforzamento delle capacità per la messa in sicurezza del patrimonio culturale mobile, immobile e immateriale che la guerra in Ucraina minaccia e rischia di distruggere.
Ieri l’Italia aveva tenuto a battesimo con decreto ministeriale la nuova task force dei “Caschi Blu della Cultura”, un’unita di specialisti civili e militari col mandato di operare, premesso che esistano condizioni di farlo in sicurezza, sia in italia che all’estero a difesa del patrimonio culturale minacciato da disastri naturali, attentati terroristici e conflitti armati. E oggi Franceschini ha depositato a Strasburgo il documento di ratifica della cosiddetta Convenzione europea di Nicosia per la prevenzione e la lotta al traffico illecito e alla distruzione di beni culturali: “Un testo molto importante che il Parlamento ha approvato qualche mese fa”, ha detto il ministro: “In queste settimane si capisce come il tema della protezione del patrimonio culturale non sia teorico – ha aggiunto il ministro – ma sia un fatto drammaticamente urgente e importante, come lo è anche in caso di calamità naturali o quando è preso di mira dal terrorismo”.
Finora la Convenzione di Nicosia è stata ratificata da sei Stati (Messico, Cipro, Grecia, Lettonia, Ungheria, Italia). Mentre altri sette – Armenia, Montenegro, Portogallo, San Marino, Slovenia, Ucraina e Russia – l’hanno firmata. Il testo puo’ essere ratificato non solo dai 46 Stati membri del Consiglio d’Europa, ma anche da qualsiasi altro paese del mondo. (@OnuItalia)