ROMA, 20 DICEMBRE – In occasione della XIV Conferenza degli ambasciatori oggi e domani a Roma, la Farnesina ha pubblicato dieci video-interviste ad ambasciatrici e ambasciatori impegnati in missioni all’estero al fine di far conoscere ad un più vasto pubblico l’importante ruolo svolto per il paese dal suo corpo diplomatico. La promozione sui social e sulle varie piattaforme media del lavoro svolto dal MAECI rientra nel più ampio discorso dell’innovazione di un’amministrazione pubblica che sia efficiente e al passo con i tempi, compito affidato in particolare alla Direzione Generale per le risorse e l’innovazione. In questo contesto, le interviste ai diplomatici sono dirette in particolare ai giovani interessati ad una potenziale carriera presso la Farnesina.
I temi affrontati sono stati molteplici, ma tutti e dieci gli intervistati sono sicuramente concordi sul fatto che una delle prerogative, ma anche dei punti di forza, di questa carriera è quella del cambiamento e della trasformazione, dell’adattamento che arricchisce la sfera personale per via della moltitudine di situazioni nelle quali ci si imbatte. Il tema è riassunto perfettamente dall’ambasciatore in Ruanda, Uganda e Burundi, Massimiliano Mazzanti, che parla di “ritornare a studiare, ad essere studente” per servire meglio il proprio paese. L’ambasciatrice ad Atene Patrizia Falcinelli la definisce invece come quella “continua sfida nel mettersi in discussione che alimenta la passione che mi sostiene tuttora, anche dopo quasi 30 anni di carriera”. Mentre l’ambasciatore a Berlino Armando Varricchio, nel descrivere la sua giornata, dice di dedicare la mattina allo studio e alla programmazione delle priorità, mentre il pomeriggio e la sera alla stesura di report e informazioni per le autorità.
I diplomatici ci restituiscono l’immagine di un’Italia che è fondamentale partner strategico e di prima linea per tutti i paesi in cui stazionano, che si tratti di relazioni bilaterali o multilaterali, europee o globali. L’ambasciatrice in Bulgaria, Giuseppina Zarra, a proposito di diplomazia multilaterale, ci tiene a consigliare a tutti i futuri colleghi un’esperienza nei fori internazionali e multilaterali, dove il processo di negoziazione tra le parti svolge una funzione primaria e permette di comprendere le dinamiche che regolano la vita e le relazioni tra Stati.
Tema fondamentale quello del ruolo delle donne e della parità di genere all’interno della carriera diplomatica, scelto oltretutto come focus per la prima sessione di lavori della Conferenza. Quella diplomatica è tradizionalmente vista come una carriera riservata agli uomini per via del grande impatto sulla vita familiare, visione confermata dai numeri in dotazione all’organico diplomatico. Ma in questo caso le testimonianze delle cinque ambasciatrici intervistate offrono l’immagine di una carriera in evoluzione, sempre più caratterizzata dalla presenza di donne in ruoli apicali. È questo il caso, ad esempio, dell’ambasciatrice a Washington Mariangela Zappia, prima donna ad essere nominata a rappresentare l’Italia nella capitale degli Stati Uniti dopo aver sfondato il soffiitto di vetro come Rappresentante Permanente presso le Nazioni Unite e la NATO e Consigliera diplomatica del Presidente del Consiglio. Zappia ha ricordato l’influenza ricevuta dall’incontro con la cancelliera Angela Merkel, sua vera figura ispiratrice femminile, oltre a quella del padre, ufficiale dei Carabinieri, che le ha insegnato il senso di essere al servizio dello Stato.
Infine, una lezione di vita che l’ambasciatrice in Myanmar Alessandra Schiavo ha imparato durante la sua prima missione a Bruxelles: “Quando vogliamo ottenere risultati ambiziosi, invece di porceli soltanto come obiettivo finale del nostro lavoro, dobbiamo assumerli come punto di partenza, come principio ispiratore di tutto il nostro impegno”. Parole che trasmettono ai giovani il senso di serietà ed impegno di una carriera come quella diplomatica. (@GiorgioDelGallo)